Lusi, caccia ad altri 50 milioni. I giudici spiegano come l'ex tesoriere depredava il partito

01 Giugno 2012   09:28  

All'appello mancano alcune decide di milioni di euro di cui non si conosce la destinazione finale. E' questo il senso delle parole del tribunale del Riesame nel provvedimento con cui conferma gli arresti domiciliari per Giovanna Petricone, moglie dell'ex tesoriere de La Margherita, Luigi Luisi. Quello stesso Lusi che "depredava le casse del partito". 

Sulel cifre, però, resta qualche dubbio. Degli 88 milioni avuti dalla Margherita, 60 sono stati spesi legittimamente per l'attività di partito come accertato dalla Procura. Il calcolo del Tribunale, invece, è diverso e arriva a "50 milioni spariti". Una massa di denaro che lascia perplesso l'ufficio stampa della Margherita: "Non vorremmo che si trattasse di un refuso, comunque sarà diffuso un comunicato delle società che hanno predisposto i bilanci del partito". Cifre a parte, comunque, resta aperta la questione su come siano stati spesi da Lusi. 

Nelle motivazioni si spiega che Lusi all'inizio non mirava "al totale svuotamento delle casse del partito, la cui cifra complessiva era ingentissima (appunto 88 milioni di euro, di cui 80 quale rimborso elettorale ed i rimanenti 8 quali contribuiti degli iscritti in altre voci), ma piuttosto ad una "predazione di minore entità, più facile da attuare senza essere scoperto e solo successivamente una volta sperimentata la 'tenutà del sistema predatorio, potrebbe ave deciso di andare ancora avanti nell'attività delittuosa".

"Spese insensate". Nel documento di 24 pagine, il riesame elenca anche una serie di spese "a dir poco insensate" contestate a Luisi.  In particolare si citano cene o pranzi da 2 mila euro che avevano "cadenze mensili e talvolta quindicinale". I giudici citano il pasto da 'Mauro' del 13 ottobre del 2006, nonché quella al ristorante 'La Rosetta' del 9 novembre dello stesso anno. Lusi, inoltre, ha speso circa 80 mila euro per una vacanza (dal 22 al 28 aprile del 2011) presso un resort alle Bahamas e 2.600 euro per una sola notte al Ritz Carlton di Londra il 29 marzo del 2011.

"Incauta fiducia". L'ordinanza tira in ballo anche i vertici del partito. "Luigi Lusi si è trovato a poter maneggiare indisturbato una ingentissima quantità di denaro, posto che il Rutelli, il Bocci ed il Bianco (cioè coloro che, per un verso o per l'altro, avrebbero avuto titolo ed esercitare un qualche controllo su di lui) avevano riposto in lui massima fiducia, così come l'avevano (incautamente) riposta anche nei due commercialisti amici del Lusi" affermano i giudici. 

"Pericolo di fuga per la moglie di Lusi". Per il Tribunale la moglie di Lusi non può tornare in libertà perchè "è concreto" il rischio che "possa fuggire in Canada dove è vissuta fino all'età di 38 anni e dove vivono ancora i suoi familiari". Una motivazione che respinge la richiesta della difesa di revocare gli arresti domiciliari imposti dal gip dal 3 maggio per i reati di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita. Nel caso della Petricone, scrivono i giudici, "il pericolo di fuga assume una connotazione assai seria".

Poco importa che la Petricone lo scorso marzo abbia annullato un volo, già prenotato per il Canada, non appena ricevuta la notifica del decreto di sequestro preventivo per i reati di ricettazione e riciclaggio: un annullamento deciso - secondo la difesa della moglie di Lusi - per non dare l'impressione di voler fuggire appena appresa la notizia di essere indagata e per mettersi subito a disposizione dell'autorità giudiziaria anche al fine di restituire il maltolto. I giudici del riesame, anche alla luce del parere negativo fornito dal procuratore aggiunto Alberto Caperna e dal pm Stefano Pesci, restano convinti in ogni caso che "l'Italia per la Petricone sia stata occasione di un arricchimento impensabile in Canada sia per l'estrema rapidità dei tempi d'accumulo sia per l'ingentissima somma depredata". Per l'indagata "il Paese di elezione è rimasto il Canada, tanto da investire appunto in tale nazione, in vista di un futuro definitivo trasferimento nel posto in cui evidentemente ha mantenuto le sue vere radici".

La Giunta rinvia. La Giunta delle immunità di palazzo Madama ha rinviato al 12 giugno il voto sulla richiesta di arresto di Lusi. Il rinvio è stato deciso dopo la richiesta del Pdl di acquisire i verbali della deposizione dell'ex segretaria di Lusi.

Affondo contro Rutelli. Lusi, torna ad attaccare a testa bassa i vertici del suo ex partito. E in una seconda memoria difensiva, distribuita oggi ai componenti della Giunta per le Autorizzazioni del Senato, si leva non pochi sassolini dalle scarpe. Cercando di dimostrare come le "dichiarazioni pubbliche" di Francesco Rutelli siano state una "grave ingerenza nelle valutazioni" di Pm e Gip e come quest'ultimo abbia confermato l'esigenza di una custodia cautelare nei suoi confronti individuando il 'concreto pericolo' solo sulla base di "notizie stampa".


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