M5S Pescara: sit-in in sostegno della magistratura. Presenti i parlamentari neo eletti

12 Marzo 2013   18:51  

"La legge é uguale per tutti": in tale affermazione, esposta su un maxi striscione, potrebbe essere riassunto il senso del sit-in organizzato questo pomeriggio a Pescara, di fronte agli uffici della Prefettura in piazza Italia, dal gruppo pescarese del Movimento 5 Stelle.

Una manifestazione, come spiegato dagli attivisti Antonio Lucifero e Massimo Melizzi, pianificata solo nella serata di ieri, tramite social network e cellulari, "per dissociarsi dai parlamentari PdL, pronti a scendere in piazza per manifestare contro i processi in corso contro Silvio Berlusconi, in difesa della libertà della magistratura, anche perché la presa di posizione dei parlamentari pidiellini é a favore di un singolo individuo, non di tutti gli italiani". Presenti circa settanta persone di diversa estrazione sociale e professionale (disoccupati, liberi professionisti, operai, insegnanti, ecc.), provenienti non solo da Pescara ma anche dai comuni limitrofi, che hanno inteso dimostrare la propria vicinanza al movimento nella sua azione di promozione della legalità con slogan di vario tipo.

Intervenuti anche Enza Blundo, eletta in Senato, e Gianluca Vacca e Daniele Del Grosso, neo deputati, "per rimarcare il nostro attaccamento al territorio ed a coloro che ci hanno votato ed ai quali dobbiamo rendere conto", oltre ad Andrea Di Ciano, portavoce del meet-up di Chieti, e Manuel Anelli, consigliere comunale di Montesilvano.

"Ribadiamo per l'ennesima volta la nostra volontà di non dare fiducia né stringere alcun tipo di alleanza con altri partiti, che sia il PD o qualsiasi altro, poiché un vero governo deve essere composto da un'unica componente" ha affermato Daniele Del Grosso, che ha di seguito aggiunto che "la fiducia al M5S dovrebbe essere data semplicemente perché il voto ha fatto di noi il primo partito in Italia".

Del Grosso ha poi detto la sua anche sulle questioni, spesso al centro di dibattiti e polemiche, della condivisione delle posizioni di Beppe Grillo e dello scontro a distanza con gli avversari politici e la stampa: "Condividiamo in pieno quanto sostenuto da Beppe, anche perché fondamentalmente non si é trattato d'altro che del riscontro di un'unione di intenti. Mi preme inoltre precisare che, in occasione della nostra prima assemblea, Grillo e Casaleggio ci dissero che a livello di gruppo parlamentare avremmo goduto di totale autonomia decisionale per quel che riguarda le proposte da appoggiare o meno: non importa chi le faccia, purché siano giuste e sensate. Quanto al fatto che noi chiediamo ai giornalisti di non chiamarci onorevoli, non é perché intendiamo abolire tale titolo, ma al contrario il nostro desiderio sarebbe riconferire ad esso l'autentico significato letterale, attraverso il giudizio degli elettori che dovranno riconoscerci come tali in base all'impegno che dimostreremo loro".

Lorenzo Ciccarelli

 

 

 


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