Manganelli facile, aquilani infiltrati a Roma, la pezza di Letta

07 Luglio 2010   19:50  

Interviste a persone che hanno partecipato alla manifestazione di ieri. Al di là dei tafferugli durati in fondo qualche minuto, queste persone sottolineano anche con la testa fasciata, come nel caso di Marco, le ragioni per cui 5mila aquilani sono andati pacificamente ma determinati a manifestare a Roma.

Molti, troppi terremotati semplicemente non hanno i soldi per restituire e ricominciare a pagare le tasse, le bollette i mutui per case e negozi ridotti ad un rudere, le multe arretrate ecc...

La proroga concessa sposta solo il problema e l'agonia di qualche mese.

Dal primo luglio dipendenti e pensionati versano nuovamente le imposte. Tutto è sospeso invece per i lavoratori autonomi e per le imprese che hanno un volume d'affari inferiore ai 200 mila euro. Non verseranno tributi e contributi fino al 20 dicembre 2010. Ma in ogni caso - a differenza di quanto è successo nel passato su altri terremoti - dal gennaio si torna a pagare, "arretrati" compresi. La sospensione dei pagamenti annunciata dal governo per l'Abruzzo, e poi attuata con un emendamento introdotto nella manovra, divide così i destini dei lavoratori autonomi e dei dipendenti. Gli "autonomi" avranno ancora 5 mesi di sospensione. E, anche se la norma non è ancora stata trasformata in legge, l'Agenzia delle Entrate e l'Inps hanno annunciato che manterranno la moratoria. Lo stop, invece, non vale per dipendenti e pensionati, ma anche per le aziende più grandi. Sono escluse espressamente anche le banche e le assicurazioni. Per i primi, comunque, non ci sono "grandi" scadenze in vista. Il pagamento dell'Ici sulle seconde case andrà fatto a dicembre e anche le imposte per la dichiarazione Unico, prevista in prima battuta il 16 giugno, rientrano certamente tra i tributi arretrati che vanno versati da gennaio prossimo. Dal prossimo anno, però, si tornerà a regime, secondo quanto previsto dall'emendamento del relatore di maggioranza approvato in commissione Bilancio al Senato sul decreto della manovra. La riscossione degli arretrati inizierà dal mese di gennaio Lo stesso vale per i contributi previdenziali ed assistenziale, nonché per i premi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali.

Molte aziende saranno costretti a chiudere o a licenziare. Chi può pagare, come i dipendenti pubblici si vedranno comunque decurtato lo stipendio e questo avrà effetti negativi sull'economia cittadina, già sull'orlo del tracollo. E intanto la ricostruzione procede troppo lentamente, bloccata perché prima bisogna approvare i piani di ricostruzione, e per la complessità e lentezza delle pratiche burocratiche. Migliaia di terremotati in autonoma sistemazione aspettano ancora l'assegno di gennaio, e sono alo stremo eppure sono anche loro senza casa, con gli stessi diritti dei 15 terremotati a cui è stato assegnato un appartamento del progetto CASE.

Dopo la drammatica giornata il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, d'intesa con il Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha annunciato che il recupero dei tributi e dei contributi non versati per effetto della sospensione disposta a causa del terremoto c sara' effettuato in 120 rate mensili a decorrere dal gennaio 2011. A tal fine, il governo presentera' in aula al Senato un apposito emendamento al decreto legge sulla manovra, per ripartire il pagamento su 10 anni anziche' su 5, come attualmente dispone la norma approvata in Commissione.

''E' un passo avanti da parte del Governo, ma purtroppo non è ancora sufficiente" risponde il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente e spiega: . "Resta sempre il fatto - spiega Cialente - che ciò che non é stato versato andrà restituito al 100%. Per essere chiari, fino a stamattina un lavoratore aquilano con uno stipendio netto di mille euro avrebbe avuto una decurtazione in busta paga di 266 euro, restando con uno stipendio di appena 740 euro, da terremotato e magari con un coniuge in cassa integrazione. Con l'emendamento inserito questa sera in finanziaria da parte del Governo, quello stesso lavoratore avrà una ritenuta in busta paga di 134 euro e uno stipendio di 876 euro. In ogni caso, come si vede, si tratta di decurtazioni insostenibili per le famiglie aquilane"

Il trattamento riservato ai terremotati aquilani è comunque distante anni luceda quelo riservato alle vittime di di tuti gli altri terremoti.

Per il terremoto del 13 dicembre 1990 in Sicilia la sospensione dei tributi durò 3 anni e il governo nel 2003 ridusse del 90% i versamenti per chi non aveva pagato.

Per il terremoto di Umbria e Marche del 1997 il recupero iniziò nel gennaio 2009, con l'abbattimento per le vittime dei 3/5 di quanto dovuto.

Lo stesso accadde per il terremoto del Molise del 2002: la sospensione per le zone più colpite durò fino al 31 dicembre 2008 e alla fine, con un emendamento proposto da deputati locali, venne introdotta una decurtazione equiparata a quella di Umbria e Marche.

 

MANGANELLI FACILE E POLEMICHE

Per giustificare le manganellate agli aquilani e la gestione della manifestazione da parte delle forze dell'ordine, il capo della polizia capo della Polizia Antonio Manganelli, in serata a sorpresa ha evocato la presenza impropria di ''appartenenti all'area antagonista e di rappresentanti di centri sociali per lo più' estranei ai terremotati".

Una ricostruzione dei fatti che indigna il parlamentare Pd Giovanni Lolli: ''Nessun centro sociale fra i terremotati oggi a Roma - afferma il deputato del Pd - I terremotati strumentalizzati dai centri sociali romani? Sono stato in prima fila tutta la giornata, prendendo anche la mia dose di manganellate, e insieme a me hanno sfilato sempre i sindaci del territorio a tutela della nostra gente. Non ho visto centri sociali - dice Lolli - lo posso testimoniare perché ero lì e perché conosco gli aquilani. E' offensiva l'idea che si facciano strumentalizzare da chicchessia. Questa - conclude Lolli - è la lotta di tutti gli aquilani, al di là di ogni colore politico e tutti chiediamo due cose: risposte concrete e rispetto".

A seguire una breve rassegna di reazioni politiche battute dall'Agenzia Ansa

UGL, SOLIDALI CON MANIFESTANTI L'AQUILA

"Siamo solidali con i manifestanti de L'Aquila che oggi pacificamente volevano esprimere al governo il loro disagio e le loro legittime richieste". Lo afferma Giovanni Centrella, segretario generale dell'Ugl, evidenziando come "la presenza di cittadini, rappresentanti delle istituzioni locali, della chiesa, dei sindacati, tra i quali anche il nostro, e delle associazioni avrebbe dovuto portare le istituzioni ad evitare gli scontri, consentendo a migliaia di persone di difendere pacificamente gli interessi della propria città e di un più vasto territorio, che non si sono mai più ripresi dal giorno del terremoto, con un conseguente e fortissimo disagio sociale ed economico". "Ci auguriamo - conclude - che si faccia presto chiarezza sull'accaduto e soprattutto che simili episodi non debbano più accadere".

 GRANATA, AQUILANI NON VANNO TRATTATI COME NEMICI

"Gli incidenti tra forze dell'ordine e cittadini aquilani riempie d'amarezza. Bisogna continuare l'opera si ricostruzione ma con uno sforzo maggiore sul recupero del centro storico, linfa vitale e insostituibile per la rinascita della città ". Lo dice il parlamentare finiano Fabio Granata. "Il Governo - sottolinea - è intervenuto con efficacia nella prima fase ora bisogna rilanciare su un pieno recupero del patrimonio edilizio,storico e culturale comprendendo l'esasperazione della popolazione, senza derubricare le proteste nella sfera delle strumentalizzazioni o,peggio,della ostilità politica. Rilanciamo la ricostruzione dei luoghi dell'anima degli aquilani".

COSTANTINI (IDV), SIAMO A REGIME TV-MANGANELLO

- "I manganelli e l'informazione di regime sono gli indicatori classici dei regimi dittatoriali: in Italia siamo ben oltre". E' quanto dichiara Carlo Costantini, capogruppo IdV alla regione Abruzzo. "Le notizie che interessano direttamente il Presidente del Consiglio vengono trattate dalla televisione di Stato non secondo le logiche di una informazione imparziale, ma secondo le convenienze personali di Berlusconi". Costantini aggiunge: "Siamo stati inondati per settimane da aperture del Tg1 su tagli di nastri e cerimonie di inaugurazione, mentre le manifestazioni di protesta che interessano lo stesso Presidente del Consiglio, caratterizzate da una enorme partecipazione popolare, sono state relegate in coda nel Tg1 di oggi dell'edizione delle 13 e 30". "Vorrei - continua Costantini - che qualcuno del Pdl mi spiegasse quale obiettivo diverso da quello agevolare spudoratamente il Presidente del Consiglio possa essere perseguitato da simili scelte editoriali". "Che Berlusconi si organizzi in questo modo sulle sue televisioni - aggiunge il capogruppo IdV - ormai lo hanno capito tutti, ma le televisioni di Stato sono pagate con il denaro dei contribuenti dovrebbero rispondere unicamente alle logiche di una corretta ed imparziale informazione dei cittadini".

TERREMOTO: BOBO CRAXI, BOTTE AD AQUILANI PAGINA TRAGICA

"Le botte dello Stato in testa agli aquilani sono una pagina tragica". E' quanto afferma in una nota Bobo Craxi, del Partito socialista italiano. "Il Governo - aggiunge il dirigente socialista - sotto accusa per la ricostruzione, non trova niente di meglio che usare la forza pubblica contro amministratori e cittadini inermi: una vergogna senza pari".

TERREMOTO: DI PIETRO, RIVOLTA CONTRO GOVERNO DELL'ODIO

"Questo è il governo dell'odio e del manganello". Così Antonio DI Pietro, segretario di Idv, commenta gli scontri della polizia con i terremotati aquilani a ROma. "Sono al fianco degli aquilani - ha detto Di Pietro - che stamattina hanno protestato a Roma contro un Governo che li ha illusi e abbandonati. Gli scontri con le forze di Polizia sono vergognosi. Questa è una battaglia della disperazione. Una battaglia tra poveri che porta solo dolore". "L'errore è aver bloccato i manifestanti - ha proseguito - e alzato il livello della tensione. Anche i terremotati hanno il diritto di manifestare. E mentre in piazza alcuni manifestanti venivano feriti durante gli scontri, in Parlamento un deputato di Italia dei Valori (Franco Barbato) veniva colpito con un pugno da un esponente del Pdl (il partito dell'amore)". "Questo è il governo dell'odio e del manganello - conclude Di Pietro - Dobbiamo organizzare la resistenza, la strada per una rivolta sociale in Italia è alle porte rispetto a un governo sordo e cieco.

 

RUTELLI, AQUILANI ANGOSCIATI ASSENZA PROSPETTIVE

"Bisogna comprendere il motivo di angoscia di tanti aquilani, che va oltre la questione della ricostruzione e tasse da pagare, ma riguarda la mancanza di prospettive di sviluppo". Lo dice il leader di Alleanza per l'Italia Francesco Rutelli, esprimendo preoccupazione per i tafferugli tra forze dell'ordine e manifestanti nei pressi di palazzo Chigi. "La comunità colpita dal sisma - sottolinea Rutelli - dispone certamente di case dignitose, ma sono provvisorie mentre neanche un centesimo è stato investito per finanziare la ripresa delle attività produttive. Insomma, si sono create aspettative eccessive: una città come L'Aquila così non torna a vivere e l'angoscia di oggi riguarda il futuro a medio termine degli aquilani". "L'Aquila - riparte o rimane morta" conclude Rutelli.(ANSA).

DE MAGISTRIS, BERLUSCONI SI COMPORTA COME SCELBA

"In un paese democratico non è accettabile la repressione del dissenso, soprattutto quando nasce dalla disperazione, soprattutto quando vede coinvolti cittadini colpiti da una tragedia i quali hanno dovuto anche sperimentare, sulla loro pelle già offesa, la speculazione illecita di imprenditori banditi e esponenti istituzionali corrotti (scandalo Bertolaso&co docet)". Lo dice l'europarlamentare dell'Idv Luigi De Magistris. "Oggi i cittadini de L'Aquila - sottolinea - sono scesi in piazza per ricordare alle istituzioni e al Governo le promesse tradite e le istituzioni e il Governo hanno risposto loro con la carica delle forze dell'ordine. Berlusconi si comporta come Scelba e continua a rispondere alle pressioni legittime degli aquilani con uno spot populistico incessante, secondo cui la città sarebbe tornata alla normalità grazie al suo operato. Insomma per lui tutto è una marchetta elettorale, una passerella mediatica. Nella manovra però niente è stato concesso alla popolazione terremotata: si pensi per esempio al fronte fiscale, in cui l'esecutivo ha dato prova della sua rapacità non prorogando la sospensione del pagamento delle tasse, mentre manca una legge organica per la ricostruzione e la ripresa del tessuto occupazionale e industriale di questo territorio".

 


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