Manifestazione Bolkestein la fotogalleria e le dichiarazioni di Mascia

29 Ottobre 2012   17:10  

“Far parte dell’Unione Europea deve tradursi nella possibilità di avere benefici per la comunità, non può significare rinunciare al principio di autodeterminazione delle popolazioni, non significa allinearsi e calpestare l’identità di un popolo. Dunque l’Europa non può pensare né pretendere di cancellare quelle attività balneari che sono la storia della nostra città, della nostra regione del nostro Paese.

Oggi con la manifestazione odierna abbiamo messo il primo tassello importante per una battaglia giusta che vinceremo uniti, imprenditori, cittadini, consumatori e Istituzioni. L’appuntamento è ora al prossimo 6 novembre a Bruxelles, quando anche l’assessore regionale Di Dalmazio ci rappresenterà tutti dinanzi al Parlamento Europeo con i nostri parlamentari e con il Ministro Gnudi per chiedere e ottenere l’annullamento della procedura d’infrazione ricevuta per non aver rimesso all’asta le nostre concessioni demaniali, chiedendo dunque lo stesso trattamento riservato alla Spagna, dove le concessioni demaniali sono in fase di rinnovo senza alcuna asta, e quindi il riconoscimento della tipicità e specificità della nostra costa”.

Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia stamane parlando, in piazza Italia, alle oltre 400 persone che hanno partecipato alla manifestazione regionale di protesta contro la Direttiva Bolkestein organizzata da tutte le sigle sindacali del comparto balneare. Presenti alcune delle massime figure istituzionali, tra cui, oltre al sindaco Albore Mascia, anche i Presidenti delle Province di Pescara Guerino Testa e Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, l’assessore regionale Carlo Masci, i sindaci di Pineto Luciano Monticelli, rappresentante Anci sulla tematica, Lorenzo Chiulli, in rappresentanza del Comune di Montesilvano, e poi di molti altri sindaci di Alba Adriatica, Villa Rosa, Tortoreto, sino alle Marche, e presente anche una delegazione dell’Associazione Armatori, con Mario Camplone, Francesco Scordella e Mimmo Grosso.

Il corteo è partito intorno alle 10 da piazza della Repubblica: ancora una volta ad aprire il lungo serpentone un furgone con all’interno una bara, “simbolo della morte delle nostre imprese balneari destinate, oggi, ad andare all’asta, decretando la fine di intere famiglie che su quelle concessioni hanno costruito la loro intera esistenza, tra mille sacrifici, effettuando investimenti ingenti caricandosi sulle spalle una montagna di debiti che nessuno ci verrà a coprire”, ha detto Riccardo Padovano, del Sib-Confcommercio che ha guidato la protesta odierna. Il corteo ha dunque percorso lentamente il centro della città, con una prima sosta in corso Vittorio Emanuele, dinanzi alla sede dell’Aptr, dove Padovano e altri balneatori hanno affisso il manifesto funebre dedicato alle imprese balneari.

Quindi il corteo ha ripreso la sua lenta marcia sino al Comune dove ha preso la parola il sindaco Albore Mascia: “Quella odierna è una manifestazione straordinaria, organizzata in modo eccezionale e che ancora una volta sta vedendo la partecipazione della città e non solo, vista la presenza anche dei sindaci delle regioni limitrofe – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia – e se oggi tanti sindaci sono presenti, con la fascia tricolore al petto, è perché parliamo di una battaglia sentita da chi rappresenta il territorio e ha un contatto quotidiano con la gente: voi, i nostri balneatori, siete la storia di Pescara.

Ha ragione Padovano quando dice che la nostra economia poggia su alcuni capisaldi, e uno di quei capisaldi, uno dei nostri punti fermi è rappresentato dai concessionari balneari, da quelle imprese costruite con il sacrificio di intere famiglie, imprese che oggi ignobilmente qualcuno vuole sottrarre a voi, alle vostre famiglie, ma anche alla nostra città e noi non intendiamo permetterlo. Ciascun balneatore sta sfilando con indosso, sulle spalle, la bandiera della Spagna, una provocazione giusta per denunciare una chiara ed evidente disparità di trattamento da parte dell’Unione Europea, che all’Italia vuole imporre la vendita all’asta delle nostre concessioni, mentre alla Spagna consente il rinnovo agli attuali titolari senza alcuna asta.

Ma Unione Europea dovrebbe voler dire benefici alle Comunità, e non rinuncia ai principi di autodeterminazione delle popolazioni, far parte dell’Unione Europea non può significare l’obbligo ad allinearsi e a calpestare la dignità e l’identità dei singoli paesi. Le attività balneari rappresentano l’economia del nostro paese, dunque quella odierna è una battaglia giusta che vinceremo uniti. In un momento in cui la politica ha perso la propria credibilità, le Istituzioni pescaresi e abruzzesi sono invece schierate in prima linea, in strada, nelle piazze, con i nostri lavoratori per sostenere guerre difficili, ma oggi abbiamo posto un primo importante tassello.

Ora l’appuntamento è al prossimo 6 novembre a Roma quando il Ministro Gnudi, che nel frattempo ha ritirato dall’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri l’esame del Decreto legge sul riordino delle aree demaniali, dirà chiaramente all’Europa che le concessioni demaniali italiane vanno escluse dalla Direttiva Bolkestein. E l’Abruzzo attraverso l’assessore Di Dalmazio, sarà presente a Bruxelles per portare la nostra voce fino in Europa”.

Dopo l’intervento anche del Presidente Testa, il corteo ha ripreso il proprio cammino dirigendosi verso il ponte dell’asse attrezzato per raggiungere piazza della Marina dove ci sono stati la terza sosta con il saluto istituzionale al Comandante della Direzione marittima Luciano Pozzolano e l’intervento di Mimmo Grosso, per esprimere solidarietà ai balneatori e ricordare anche il dramma del mancato dragaggio del porto canale, per poi indirizzare un saluto ai due Marò ancora prigionieri in India. Infine la ripresa del corteo, con la bara portata a spalla, sino in piazza Unione, con la sosta finale sotto il Palazzo del Consiglio regionale, alla presenza dell’assessore Mauro Di Dalmazio.

“Un ringraziamento particolare – ha ancora sottolineato il sindaco Albore Mascia – a alla Polizia municipale e a tutte le Forze dell’Ordine per l’imponente servizio di controllo predisposto sul territorio, a partire dalla viabilità: svolgere il corteo in pieno centro di lunedì, in un giorno lavorativo, con il mercato rionale a Porta Nuova, sapevamo che avrebbe reso difficile la giornata, ma era tanto più importante per richiamare l’attenzione del territorio su una problematica che non riguarda un unico comparto economico, ma tutta la città.

Già da giorni avevamo preannunciato l’iniziativa, invitando i cittadini a ridurre al minimo l’uso dell’auto privata, o ad anticipare alle 9 i propri spostamenti. Oltre una trentina gli agenti che, coordinati dal maggiore Sergio Petrongolo e dal maggiore Giorgio Mancinelli, hanno garantito il sereno svolgimento del corteo: alcune file si sono inevitabilmente create in viale Bovio e soprattutto in via Conte di Ruvo, oltre che all’uscita delle Torri Camuzzi, per la chiusura della rampa dell’asse attrezzato proveniente da Chieti in piazza della Marina, ma i nostri agenti sono stati perfetti e tempestivi nel riaprire alle auto le strade che, mano a mano, venivano superate dal corteo, e già a mezzogiorno la situazione viaria si è normalizzata”.


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