Manifestazione dei commercianti di Pescara, vibranti proteste sotto Palazzo di Città

Battibecco tra i manifestanti e l'assessore Filippello

21 Febbraio 2014   10:30  

Hanno espresso tutta la rabbia accumulata negli ultimi tempi a causa delle tante, troppe tasse che si vedonono costretti a pagare, ed impediscono alle loro attività di potersi rilanciare.

Erano circa 300 i commercianti pescaresi che ieri hanno dato via in piazza Italia, proprio sotto Palazzo di Città, ad un'accesa protesta promossa dalle principali associazioni di categoria, iniziata con un corteo partito alle 11 da piazza della Repubblica sotto lo slogan "Riapriamo Pescara", cui hanno preso parte per solidarietà anche due dei candidati alle prossime primarie di centrosinistra, Marco Alessandrini ed Antonio Blasioli, oltre ai consiglieri comunali Camillo D’Angelo, Alberto Balducci, Vincenzo Dogali e Maurizio Acerbo.

Non ha invece aderito il sindaco uscente Luigi Albore Mascia, che del resto aveva già espresso la propria contrarietà alla manifestazione. Il malcontento dei manifestanti era però tale che una parte di loro è entrata in Municipio, chiedendo un incontro col primo cittadino.

La richiesta non ha tuttavia trovato accoglimento, facendo salire rapidamente la tensione e la rabbia dei commercianti, che hanno cominciato a scagliare slogan non certo concilianti nei confronti dell'amministrazione, in riferimento a tanti temi di stretta attualità, tra cui la Tares, la riqualificazione di corso Vittorio, il porto e l'aeroporto.

In rappresentanza dell'amministrazione, si sono poco dopo presentati al cospetto dei commercianti gli assessori Gianni Santilli e Massimo Filippello, rispettivamente delegati al Commercio ed ai Tributi. Non appena Santilli ha riferito la proposta del sindaco di incontrare a porte chiuse una delegazione dei manifestanti, il risentimento di questi ultimi è stato evidente, non capacitandosi del perché Albore Mascia non intendesse venire ad ascoltarli.

La tensione ha però raggiunto livelli di guardia nel momento in cui Filippello ha domandato alla folla perché fossero lì e chi rappresentassero, attirandosi sberleffi dai commercianti inferociti, tanto da far temere che la situazione potesse degenerare.

Cosa che sarebbe potuta accadere, non fosse stato per qualche coraggioso non avesse provveduto a separare le due ali di folla. Di lì a poco, i commercianti si sono convinti a riscendere in piazza, trattenendo a fatica la propia delusione.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore