Maria D'Alessandro, la suggestiva scrittrice italo argentina che racconta gli abruzzesi emigrati

Storie, poesie e proverbi del secondo dopoguerra

28 Agosto 2015   05:00  

Cenni biografici

Maria nasce il 3 marzo 1947 in Italia a San Vito Chietino, in provincia di Chieti, all’età di 5 anni, nel 1952, con la madre e le sorelle raggiunge il padre in Argentina e la famiglia si riunisce.

Nel 1982 torna in Italia e per due anni frequenta l’Universitá degli Studi di Firenze.

Ritornata in Argentina, si laurea in Geografia. Nel 2005 consegue il Primo premio al Concorso di letteratura FEDAMO, indetto dalla “Federazione Istituzioni Abruzzesas in Argentina”.

Nel 2010 raccoglie i ricordi dei suoi compaesani nel libro bilingue “Memorie di racconti abruzzesi”.

Il 23 maggio 2013, con “Racconti nella memoria degli immigranti abruzzesi “ la seconda edizione di “Memorie di racconti abruzzesi” viene invitata a Pescara al “Festival dell’Eccellenza Femminile d’Abruzzo”.

E’ sposata e ha un figlio.

Il 30 agosto e il 14 novembre 2013 presenta il libro a Rosario (prov. di Santa Fe) e Paraná (prov. di Entre Ríos).

Nell’ottobre del 2012 e 2014 viene invitata presso il Comitato degli Italiani all'Estero di “Buenos Aires celebra l’Italia”, Nell’ottobre 2013 viene intervistata da Generoso D’Agnese per la rivista «Il Messaggero di Sant’Antonio i con un articolo dal titolo “Italiani nel Mondo: Argentina. Memorie abruzzesi”.

Il 23 aprile 2014 viene intervista come scrittrice ed emigrante dagli abitanti del Comune 6 della Cittá di Buenos Aires.

Con il patrocinio dell’ANFE (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati) Il giorno 14 maggio 2015 il libro “Racconti nella memoria degli immigranti abruzzesi” di Maria D’Alessandro è stato presentato dA Goffredo Palmerini nella Rassegna di libri “Collettiva di cultura” per lo piú abruzzese: “Un libro in Un Quarto d’Ora” nell’ ambito della seconda edizione del Rosadonna Festival dell’eccellenza femminile in Abruzzo.

Dal 18 al 28 di maggio 2015 partecipa con la poesia “SRADICAMENTO” alla mostra fotografica “Ritratti poetici in controtempo”, allestita negli spazi dell’ex-AURUM, di Pescara in cui gli scatti di Ginevra Di Matteo interagiscono con le installazioni del regista teatrale Sabatino Ciocca e del videomaker Loris Ricci, sotto la curatela di Massimo Pamio.

Tra i volti che si sono distinti c’é Maria D’Alessandro dall’Argentina con la sua poesia: Sradicamento

Sei venuta dal mare e dalla montagna da un paesaggio di ghiaia e colline.

La scrittrice ha inoltre proposto e partecipato a vari incontri in 'Omaggio alle donne immigrate'.

Maria D'Alessandro di Buenos Aires, coordinatrice del Foro Inmigracion Abruzzesa ha partecipato inoltre come ospite d’Onore alla 58ª Settembrata Abruzzese Cenacolo di venerdi 8 Maggio 2015 a Pescara Colli:

“Poesia Teatro Musica Tutto rigorosamente in dialetto” condotto dalla Presidente Gabriela Serafini.

La D’Alessandro commossa ha ringraziato nel ricevere dalle mani della Presidente la raccolta antológica di poesie dialettali “Poeti d’Abruzzo” ed espresso la grande emozione di essere tra loro, ascoltare le poesie della sua terra d’origine: il monologo ‘Anniversario di nozze’ e una parte di ‘Rosario Rosario’ e infine i canti accompagnati dell’organetto che hanno segnato la fine della serata.

MARIA D’ALESSANDRO: RACCOGLIE MEMORIE, TRADIZIONI, STORIA E RICORDI

Maria D’Alessando é l’autrice del libro “Racconti nella memoria degli immigranti abruzzesi“, italiano e spagnolo, con la prefazione di Goffredo Palmerini ristampato nel 2013 .

“L’opera , che stata compilata dalla viva voce di suoi connazionali che hanno vissuto a cavallo di due continenti, è una raccolta di racconti memorie,  poesie, indovinelli, aneddoti.

Molti emigranti abruzzesi vennero in Argentina  per riavviare la vita in un paesaggio di pianura con molte divisioni delle varie terre che comunicavano tuttavia con la ferrovia. Qui le mani febbrili dei nostri conterranei modellarono abitazioni, magazzini, chiese.

Con grande passione operarono: Enrico Spinelli, Antonio Di Pietrantonio, Maria e Aurora Di Nardo, Antonio Lattanzio, insieme a molti altri. E’ successo in Bernal, Quilmes, San Francisco Solano, Florencio Varela e Berazategui.

I ricordi dell’anima sono rimasti intatti, come un cofanetto di gioielli, collane, anelli e spille.

Gli undici capitoli che riflettono la giocosità, l’ingegno, la religiosità, la testardaggine, gli affetti, l’attaccamento alla terra spesso venivano ascoltati  nel silenzio della sera, quando avevano finito la lavorazione della terra e la cura per la gregge, altri seduti in classe, e tutti oggi tessono queste storie che ammiriamo e magnifichiamo.

Quando mi sono avvicinata al Circolo Abruzzese ero in possesso di questa idea e missione: raccogliere ricordi, emozioni, storie imparate intorno al “focolare” Fui ascoltata dall’allora Presidente del Circolo e della FEDAMO (Federazione degli  Istituzioni Abruzzesi dell’Argentina) Angelo Di Donato e così cominciai.

Si direbbe che la memoria ha la sua dinamica, come un fiume che scorre: a volte lo fa in fretta, mentre altre volte non tanto, ma sono sempre svegli, vanno alla ricerca di qualcuno che li ascolti e ne prenda tesoro.

Così questi ricordi che i miei amici mi hanno confidato forse ci avvicinano maggiormente alla terra degli nostri antenati.

E qui due poesie: che fanno parte di questo libro.”

Il cane scappa

“Guarda, guarda il cane scappa, 
ha portato via la pappa 
via la pappa del mio bambino 
per portarla al cagnolino 
il suo cagnolino tutto contento 
se la mangia in un momento 
se la mangia e fa bu bu 
e la pappa sparì”.
(Bianca Ciarniello in Rapino: imparato da nonna Sunta quando ero bambina”)

Stella stellina

Stella, stellina, 
La notte si avvicina 
La fiamma se spegne 
La mucca nella stalla 
La mucca e il vitello 
La chioccia e il pulcino 
La pecora e l’agnellino 
Ognuno ha il suo bimbo 
Ognuno ha la sua mamma, 
e Tutti fanno la ninna nanna. 
(Antonio Lattanzio, imparata a 10 anni)

Il nonno e il nipote

C’era una famiglia contadina che lavorava la terra. 
Il nonno si chiamava Gregorio e il nipote Ciccio e ragionavano in maniera differente. 
Il nipote sosteneva che con i soldi si potesse comprare tutto.
Ciccio: Con i soldi si compra il pane
Gregorio diceva: Il pane sì, ma no l’appetito 
C: Compro il letto 
G: Ma non il sonno 
C: Compro un libro 
G: Ma non l’intelligenza 
C: Compro i vestiti 
G: Ma non la bellezza 
C: Compro la casa 
G: Ma non il foccolare 
C: Compro le medicine 
G: Ma non la salute 
C: Compro una donna 
G: Ma non l’amore 
C: Compro divertimenti e lusso 
G: Ma non la felicitá 
(Antonio Di Pietrantonio, imparato dal nonno tra i 13 e i 14 anni)

La scrittrice Enrica Filippi nel suo libro “Donne coraggiose. Storie dell’emigrazione femminile” dice che é ancora poco conosciuta la storia di queste donne coraggiose che intrapresero viaggi lunghissimi a fianco del padre o del marito e talvolta da sole.  

Nel volume viene  delineato anche il profilo di Maria D’Alessandro -tra altre donne ricche di forza e coraggio che  si fa apprezzare per la capacitá culturale l’intelligenza, lo spirito associazionista  e l’attaccamento alla tradizione italiana.

Nel suo libro bilingue “Racconti nella memoria degli immigranti abruzzesi” l’autrice compendia proverbi, favole, racconti, poesie, custodite con amore per gli abruzzesi  e molisani arrivati all’Argentina negli ’50.

“Maria D’Alessandro comincia ogni mattina, accende il computer e dopo aver dato un’occhiata alla posta passa a Facebook al Foro Inmigracion Abruzzesa a chi rinnova giorno per giorno, lo spazio virtuale quale luogo d’abbraccio tra gli immigrati italiani sparsi per il mondo. che come lei si riconosco nella cultura italiana”..

Nell’agosto scorso ha ricevuto due riconoscimenti in patria: il premio “Dean Martin” (Montesilvano – Pe) per diffondere la cultura italiana fuori dall’Italia ed il Diploma di merito al Concorso Lettera d’Amore 2014 (Torrevecchia Teatina Pe).

 

Recensione a cura di Elisabetta Mancinelli 
email: mancinellielisabetta@gmail.com


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