Mascitelli: "L'uso delle intercettazioni di Tancredi non sarà concessa: la casta si autoprotegge"

17 Ottobre 2012   14:23  

"La Procura di Teramo purtroppo non potrà disporre dell'uso delle intercettazioni del senatore Paolo Tancredi, perché il Senato non darà sicuramente l'autorizzazione: la casta ha un ferreo sistema di autoprotezione, interpretando le norme sempre a proprio vantaggio, e i voti del gruppo Idv a favore dell'uso delle intercettazioni non saranno sufficienti".

E' quanto ha dichiarato il segretario regionale dell'Idv Abruzzo, sen. Alfonso Mascitelli, in seguito alla richiesta del pm di Teramo all'uso delle intercettazioni telefoniche nel procedimento giudiziario che coinvolge il parlamentare abruzzese accusato di corruzione e altri personaggi per i quali il rinvio a giudizio e' stato richiesto per altri capi di imputazione.

"Sulla base dei precedenti storici - ha spiegato il senatore - nell'aula del Senato riusciranno sicuramente a motivare che l'intercettazione di un parlamentare non era occasionale ed episodica, e come tale aveva l'obbligo dell'autorizzazione preventiva del parlamento. A cosa servono le intercettazioni telefoniche quando, ad avvenuta autorizzazione del parlamento , il parlamentare interessato sa di essere intercettato? E' questo il controsenso di disposizioni ridicole e fuori dal tempo. In questa vicenda - ha proseguito Mascitelli - resta pero' il problema politico di fondo ed anche l'amara constatazione che questa volta lo spreco di denaro pubblico per un eco-affare legato alla costruzione di un inceneritore in Abruzzo, non e' avvenuto non perche' la Procura sia intervenuta prima del fatto, ma semplicemente perche' il centro-destra abruzzese ha perso tempo nella competizione Piccone-Tancredi a chi dei due aveva piu' potere nel far costruire l'inceneritore nella provincia di propria influenza".


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