Massimo Cialente ricorda il compianto "Nettino" Di Gregorio

20 Maggio 2013   15:55  

Con Nettino Di Gregorio se ne va un pezzo di storia della nostra città. 

Portatore di aquilanità genuina, fatta di energia e saggezza spesso condita con quel pizzico di ironia che non faceva mai mancare il sorriso, era un esperto conoscitore “dell'altro”, e questa peculiarità riusciva a riempire il palcoscenico del suo teatro.
Lo ricordo con somma tenerezza nelle sue performance che hanno lasciato il segno nel lungo e importante cammino teatrale percorso nella città dell'Aquila. Ricordo, in particolare, un episodio che, a mio parere, ne delinea la personalità artistica. In una rappresentazione teatrale dialettale, Nettino ebbe delle difficoltà a causa di una porta che dava sul palcoscenico e che non si apriva. Cercò di forzarne l'apertura fino a riuscire nel suo intento.

Conquistato il palcoscenico, fu talmente bravo con la sua inimitabile mimica, che il pubblico pensò che l'episodio fosse previsto nel copione e gli tributò un lungo ed appassionato applauso.
Questo era l'attore Nettino: un 
ottimo interprete, la cui capacità di improvvisare era fiore all'occhiello della carriera artistica.
Ma Nettino lo ricordo anche 
come grande uomo di spirito, profondo conoscitore della vita degli aquilani, delle abitudini, dei vizi e dei pregi che ci contraddistinguono.
Metteva in scena ciò che assorbiva nella vita di 
tutti i giorni, e se lo incontravo passeggiando nei suoi adorati vicoli, riusciva a trasmettermi una positività che permeava il resto della mia giornata.
Ci mancherà Nettino, ci mancheranno i sorrisi che 
elargiva e quelli che suscitava.
Ci mancherà, in particolar modo, quel proficuo seme che tanto ha influenzato la profonda rinascita culturale della città insieme a tanti altri indimenticati e indimenticabili personaggi aquilani.


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