Massimo Ghini ospite di Abruzzo24ore: le macerie dell'Aquila come quelle della cultura in Italia

15 Maggio 2012   19:32  

Massimo Ghini, attore e politico.

E' arrivato in esclusiva nei nostri studi, per presentare insieme a Michele Fina, il progetto del Pd per la cultura, ma soprattutto, il sostegno a Massimo Cialente sindaco.

Una lunga chiacchierata che Ghini ha concesso al nostro pubblico, partendo dalla sua esperienza di giovane militare a L'Aquila, fino all'impegno della politica, a cui non è affatto nuovo.

Cresciuto nella scuola di partito della Figc, figlio di un ex sindaco di Roma, Ghini abbandona poi la politica per il suo "fuoco sacro dell'arte" per poi tornare alla politica negli anni '90. Per dieci anni presidente dei Ds di Roma per 10 anni, eletto nel 2008 nella fila del Pd. Oggi è responsabile cultura Pd per il Lazio.

L'Aquila Capitale Europea della cultura 2019, di questo parlano Ghini e Fina, un progetto ancora in divenire, e Fina spiega: "Prima di aver il risultato, questo deve essere un progetto condiviso, voluto e studiato, e Cialente è stato il primo a crederci."

Ma non solo Capitale Europea della cultura 2019, anche cultura in crisi, che vive di briciole, ed è Ghini a spiegare: "La cultura per vivere deve essere intesa come industria culturale, il contributo pubblico deve esserci ma non si può vivere solo di denaro pubblico che poi comporta, necessariamente, una degenerazione."

Una chiacchierata, lunga, insolita per i tempi della rete, ma concessa con grande semplicità, spontaneità, così come Ghini dice di vivere l'esperienza politica: "Guadagno di più di un parlamentare, sono famoso, non sono mai stato favorito, anzi spesso ostacolato dalla mia stessa parte politica, se sono in prima fila in polticia è per rilanciare un progetto culturale per l'Italia, in cui credo."

E il progetto riguarda il ripensamento del ruolo della cultura nel paese :"I paesi che meno hanno investito in cultura sono quelli più in crisi - spiega Fina - e dalla Germania ci divide anche un altro spread quello relativo all'investimento culturale. Noi rilanciamo, la cultura deve essere la via dello sviluppo, e tutto questo avverrà dopo il governo tecnico, il Paese deve investire su questa dimensione."

"Di cultura non si mangia" diceva l'allora ministro dell'Economia Tremonti. Ghini invece controbatte: "Di cultura si mangia e si vive."

E non manca il riferimento a L'Aquila: "Le sue sorti - sembrano emblematiche del paese - nei crolli, aldilà del sisma, sono frutto del malaffare, del non rispetto delle leggi e l'oggi è l'incapacità di una certa politica di centrodestra di affrontare i problemi."

di Barbara Bologna


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