Mille proroghe e i tradizionali rincari a pioggia per l'anno nuovo

27 Dicembre 2013   13:19  

Il governo stanzia 700 milioni per misure a sostegno del lavoro e dell'occupazione. Lo ha annunciato il premier Enrico Letta, spiegando che 150 milioni vanno per le decontribuzione dell'occupazione giovanile, 200 per l'occupazione femminile e per i più anziani e 350 per interventi a sostegno della ricollocazione dei disoccupati.

Le nuove risorse si aggiungono a quelle di giugno: si tratta di "un ulteriore intervento a favore della lotta alla disoccupazione giovanile".

Il decreto Milleproroghe contiene anche norme del dl Salva Roma "la cui non approvazione avrebbe comportato danni ai bilanci: come la materia fiscale col bilancio del comune di Roma" e "gli affitti d'oro".ù

lL decreto Milleproroghe non dovrebbe contenere, stando alle ultime ndiscrezioni, la decisione sull’aumento delle aliquote della Tasi e del pagamento della mini Imu.

Se ne riparlerà l’8 gennaio, quando approderà nell’Aula del Senato, per la conversione, il decreto sulla seconda rata dell’Imu. 

Le associazioni dei consumatori però denunciano l'arrivo di rincari a pioggia a partire dal prossimo 1 gennaio.

Gli aumenti colpiranno i servizi postali, i trasporti locali, i rifiuti e persino caffè, snack e bibite dei distributori automatici, mettendo a segno un colpo durissimo per le tasche delle famiglie italiane, già stremate da due anni di rincari tariffari in tutti i settori.

Tra il 2012 e il 2013 le tariffe locali e nazionali hanno già registrato incrementi più alti della media Ue, con i trasporti, cresciuti del 5,3%, l'acqua potabile +6,7% e i rifiuti +4,7%. Ma sono cresciuti anche i prezzi dei taxi (+5,2%), la telefonia (+9,9%), i pedaggi autostradali (+4,1%), e le tariffe postali (+10,1%).

Un discorso a parte meritano le tariffe di luce e gas.

Se da un lato nel settore energetico nell'ultimo periodo si sono registrate riduzioni delle tariffe, dall'altro gli italiani continuano a pagare per l'energia più che nel resto d'Europa.

Solo nel 2012, infatti, le famiglie italiane hanno visto crescere la loro bolletta elettrica dell'11,2% contro una media europea del 6,6%, mentre per il gas l'incremento è stato del 10,6%, contro una il 10,3% del resto d'Europa”.

E contro il via libera dell’Agcom all’aumento di lettere e raccomandate, il Codacons annuncia un ricorso al Tar del Lazio.

“Con questo provvedimento si rischia di far pagare agli utenti l’ingresso di Poste Italiane in Alitalia, e quindi il salvataggio della compagnia aerea, esattamente come temevamo – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Qualsiasi rincaro delle tariffe postali è ingiustificato e, come tale, sarà impugnato dal Codacons al Tar”.

 


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