Miracolo in Nepal: in 4 estratti vivi dalle macerie dopo 8 giorni, uno ha 101 anni

Allarme Onu per aiuti. Due repliche del terremoto superiori a 4

04 Maggio 2015   10:15  

Miracolo in Nepal, dove a otto giorni dal sisma è arrivata la notizia di ben quattro persone estratte vive dalle macerie, tra cui un uomo di 101 anni.

Mentre il bilancio del sisma e' arrivato a 7.059 e il governo ha avvertito che il numero dei morti "potrebbe salire ancora di molto", giungono anche storie di speranza, come quella di Fanchu Ghale, l'ultracentenario trovato vivo sabato dalla polizia nepalese sotto le rovine della sua casa a Kimtang-8, nel distretto di Nuwakot, 80 chilometri a nord-ovest di Kathmandu.

L'uomo è stato subito trasportato in elicottero all'ospedale più vicino ma il suo stato di salute, a sentire il racconto di fonti dei soccorsi al quotidiano locale Kantipur, sono apparse buone, ad eccezione di piccoli tagli alle labbra e di ferite alla caviglia e a una mano. 

Altri tre superstiti, due donne e un uomo, sono stati trovati sotto una casa di fango crollata a Kerabari, un villaggio del distretto nord-orientale di Sindhupalchowk.

Il ministro delle Finanze nepalese, Ram Sharan Mahat, ha però ribadito che il bilancio dei morti e' destinato ad aggravarsi mano a mano che verranno raggiunti villaggi in cui gia' si sa che quasi tutte le case sono state rase al suolo dal terremoto.

L'Onu stima che soltanto nei distretti di Gorkha e Sindhupalchowk quasi il 90% della case per lo piu' in pietra e fango sono crollate.

A Kathmandu, intanto, sono atterrati un C-17 e quattro aerei-elicotteri Osprey americani con nuovi aiuti che saranno importantissimi per la distribuzione degli aiuti.

Due repliche del sisma del 25 aprile di magnitudo superiore a 4 gradi Richter sono state registrate in Nepal nelle ultime ore. 

Lo ha reso noto oggi il Centro sismologico mediterraneo europeo (Esmc). La prima scossa, di magnitudo 4,1 è stata registrata dai sismografi alle 3:23 locali con epicentro a 53 chilometri ad est di Kathmandu. La seconda, invece, è avvenuta alle 7 locali.

La magnitudo è stata di 4,3 e l'epicentro è stato localizzato a 68 chilometri ad est della capitale. In entrambi i casi non si segnalano danni gravi o vittime.

Le squadre di soccorso nepalesi e straniere sono ancora impegnate nella ricerca di superstiti fra le macerie del Nepal sconvolto dal terremoto del 25 aprile, una tragedia che al momento ha causato 7.365 morti e 14.365 feriti e vede ancora oggi molti villaggi remoti nei distretti piu' colpiti abbandonati a se stessi, senza aiuti di sorta. 

Montagne di aiuti sono ancora bloccate all'Aeroporto internazionale Tribhuvan (Tia) di Kathmandu ed escono a rilento a causa della determinazione dei servizi doganali nepalesi di controllare "ogni singolo pacco" prima di autorizzarne la distribuzione.

E questo succede, mentre da vari distretti arrivano gli incessanti appelli degli amministratori locali sul rischio di possibili rivolte popolari e di epidemie se gli aiuti non arriveranno nel piu' breve tempo possibile fino ai villaggi che - ad oltre una settimana dal sisma - non hanno ancora ricevuto assolutamente nulla.

Il coordinatore dell'Onu per il Nepal, Jamie McGoldrick, ha lanciato un fermo avvertimento alle autorita' nepalesi che "non dovrebbero utilizzare metodologie doganali dei tempi di pace, quando dovrebbero lavorare" con procedure di emergenza per gestire la crisi.

"So che alcuni grandi donatori sono frustrati dall'incapacità di fare arrivare gli aiuti nelle zone colpite", ha riferito, aggiungendo che "gli aiuti si accumulano nell'aeroporto di Kathmandu invece di essere distribuiti alla popolazione". Ma le risposte nepalesi non sono state quelle desiderate.

L'Authority dell'aeroporto della capitale ha infatti proibito di colpo agli aerei cargo di peso superiore a 196 tonnellate di atterrare, adducendo grosse crepe apparse sull'unica pista esistente. E cio' ha messo a repentaglio l'arrivo imminente di almeno due velivoli con aiuti dagli Stati Uniti e dal Canada.

A complicare il quadro, la decisione assunta dal Comitato centrale nepalese per i soccorsi nei disastri naturali (Ndrc) di chiedere ai team stranieri specializzati nel recupero di persone fra le macerie di "tornarsene a casa". Se il governo ratificasse questa richiesta, 4.050 persone di 34 Paesi, accompagnate da 139 cani, potrebbero dover lasciare in fretta e furia il Nepal.  


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