Morrissey, annulla concerti in Italia si sente minacciato da polizia

07 Luglio 2017   11:37  

"Martedì sera, alle 7.45, in Via del Corso, a Roma, il poliziotto ritratto in questa foto ha terrorizzato mio zio Morrissey per 35 minuti, chiedendo 'i documenti', ma Morrissey non li aveva dietro". Inizia così il post pubblicato su Facebook dal nipote di Morrissey, ex frontman e voce degli Smiths e protagonista di una disavventura nella centralissima via dello shopping capitolino.

LA VERSIONE DI MORRISSEY - Il nipote del cantante, Sam Esty Ryner ha spiegato che un agente italiano avrebbe "terrorizzato" l'artista per oltre mezz'ora, dopo essere stato fermato per un controllo. La situazione, racconta il nipote, è degenerata quando alla richiesta di esibire i documenti, Morrissey ha spiegato di non averli con sé. A quel punto il poliziotto avrebbe iniziato a urlare, esibendo la pistola, mentre attorno a loro si era radunata una folla di un centinaio di persone.

"L'agente ha detto 'So chi sei' - si legge nel post - e Morrissey ha risposto: 'Conosco la legge, conosco i miei diritti, non ha motivo di fermarmi'. Il poliziotto ha iniziato a urlare, mentre si radunava un centinaio persone. L'agente ha tenuto la pistola durante tutto il diverbio. Dopo 35 minuti, Morrissey se ne è andato e l'agente non l'ha seguito".

L'ex voce degli Smiths ha commentato la vicenda come "un deliberato atto intimidatorio" da parte dell'agente, che "non aveva alcun codice identificativo se non quello della moto targata G2458". "Non ho infranto la legge o agito in modo sospetto - ha spiegato il cantante - ma lui ha tolto la sicura alla pistola e l'ha tenuta in mano, urlandomi in faccia. Alcune persone mi sono venute in soccorso, molti hanno ripreso il comportamento chiaramente folle dell'agente. Tutto di fronte a un negozio sportivo".

Secondo Morrissey il poliziotto, dopo averlo riconosciuto, aveva intenzione di spaventarlo. "Credevo che volesse spararmi. Vorrei mettere tutti in guardia su questo poliziotto - si legge nel post - è pericolosamente aggressivo. Potrebbe uccidervi".

LA RICOSTRUZIONE DELLA QUESTURA - Secondo la ricostruzione della Questura, però, le cose sarebbero andate altrimenti. Morrissey si sarebbe "immesso a tutta velocità da via della Frezza contromano su via del Corso, affollatissima per lo shopping dei saldi", e per questo sarebbe stato immediatamente fermato dagli agenti in motocicletta della polizia di Stato, le 'Nibbio' del reparto volanti, di pattuglia nel centro storico per gli ormai consueti pattugliamenti antiterrorismo, che non hanno esitato a bloccare e identificare le due persone a bordo dell'auto.

Dopo le prime verifiche, i poliziotti hanno elevato all'autista, il quale ha ammesso le proprie responsabilità, il verbale. L'altra persona invece "ha mantenuto sin da subito un atteggiamento ostativo - si legge nella nota - cittadino inglese, ha insistito nel dire di non avere l'obbligo di declinare le proprie generalità né di dover esibire i documenti in quanto non aveva commesso alcun reato, stupito dal fatto di non essere stato peraltro riconosciuto".

"Dopo varie insistenze gli agenti, che parlavano inglese, hanno consentito per ben due volte all'uomo di effettuare telefonate in albergo e, facendosi passare l'interlocutore, hanno appreso che si trattava del noto cantautore britannico" spiega la nota.

"Durante il controllo l'artista, infastidito, si è messo a scattare delle foto al poliziotto minacciando: 'lei diverrà famoso''', rende noto la Questura. Ma la storia non è finita qui. Poche ore fa, infatti, fa sapere 'Rolling Stone', Morrissey "ha cancellato i sette concerti che stava organizzando - o meglio, che gli avevano proposto - proprio nel nostro paese". "La ragione è ovvia: con psicopatici del genere a piede libero non mi sento sicuro in Italia", la notazione del cantante riportata sul sito della rivista musicale".

 


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