Mosler all'Aquila: "Ricostruiamo L'Aquila, superiamo l'Europa"

04 Novembre 2013   07:17  

Il guru dell’economia mondiale Warren Mosler approda all’Aquila per presentare ufficialmente la sua proposta di reperimento immediato dei fondi per la ricostruzione del capoluogo abruzzese distrutto dal terremoto del 6 aprile 2009.

Il prossimo lunedì 11 novembre l’economista e monetarista statunitense, figura di spicco a livello mondiale e padre fondatore della Mosler Economics - Modern Money Theory (Me-Mmt) sarà all’Auditorium del Parco del Castello per il convegno in doppia sessione dal titolo “Ricostruiamo L’Aquila, superiamo l’Europa - Il piano dell'economista Mosler per andare oltre i vincoli della Ue”, organizzato dal quotidiano digitale AbruzzoWeb.it.

Alla sessione del mattino prenderanno parte studenti delle scuole medie superiori e dell’università; quella del pomeriggio sarà aperta a cittadini e rappresentanti di istituzioni, sindacati e associazioni. Mosler spiegherà i dettagli della proposta presentata al ministero dell’Economia che, se presa in considerazione, potrebbe cambiare le sorti della città.

Sarà presente anche il giornalista Paolo Barnard, che in Italia ha introdotto la Me-Mmt e che all’Aquila e per L’Aquila da tempo organizza convegni e incontri. Appuntamento alle ore 10.30 per la sessione mattutina, ore 15.30 per quella pomeridiana.

Lo scorso giugno, assieme al sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, all’ex deputato Giovanni Lolli e allo stesso Barnard, Mosler ha incontrato a Roma presso il dipartimento del Tesoro del Mef lo staff tecnico del vice ministro Stefano Fassina, guidato dal professor Massimo D’Antoni.

Sul tavolo romano Mosler ha messo diverse soluzioni di alta ingegneria finanziaria, tra cui quella considerata migliore dal punto di vista delle interferenze con l’Unione Europea che vieta agli Stati non più sovrani di sforare il rapporto deficit/pil fissato al 3%. 

“Le nostre proposte sono state rifiutate sia politicamente che dal punto di vista tattico. Ci hanno detto che ogni debito è parte integrante del debito pubblico dello Stato Italiano”, spiega Mosler. 

“Non si volevano spendere i soldi per ricostruire L’Aquila, non è abbastanza importante, per qualcuno evidentemente non vale la pena - prosegue - Questa concessione potrebbe essere presa come un cattivo esempio da chiunque volesse ricostruire qualsiasi cosa in Europa, praticamente è come se volessero mettere le mani avanti per tutelarsi in futuro”.

La soluzione è stata accantonata dai vertici del ministero: non dal punto di vista della sostanza, di fatto la proposta di Mosler non sfiora neppure i divieti dei Trattati e quindi dà ampio spazio di manovra, ma dal punto di vista politico.

Un’assoluta mancanza di coraggio istituzionale del governo italiano di adottare scelte alternative a quelle imposte dall’Europa. Ma questa soluzione continua a essere auspicata e cavalcata dalla governance locale, in testa lo stesso sindaco Cialente.

Alla luce dell’immobilismo politico nazionale sull’Aquila terremotata, l’economista oggi vuole informare nei dettagli direttamente chi vive sulla propria pelle una ricostruzione partita a singhiozzo e che rischia ogni anno di essere strozzata a causa della penuria di risorse finanziarie certe e costanti, causando nuovi danni irreparabili a una città che deve rimettersi in piedi dopo il devastante sisma di oltre 4 anni fa.


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