Grande attesa oggi per il terzo film italiano (dopo "Via Castellana Bandiera" di Emma Dante e "L'intrepido" di Gianni Amelio) in gara al Festival del Cinema di Venezia: parliamo di "Sacro GRA" di Gianfranco Rosi.
In un affascinante documentario che ha richiesto due anni di lavoro, Rosi ci racconta dell'immenso anello sacro, lungo 64 km, che circonda la capitale, attraverso tante storie diverse di personaggi semplici e veri, che vivono ai margini di questa strada. C'è Francesco il botanico, Paolo l'aristocratico decaduto, Roberto operatore del 118 e perfino un esperto cacciatore di anguille: un ritratto umano di una Roma di periferia, chiaro omaggio al cinema di Federico Fellini.
"Sacro GRA" è stato applaudito dalla stampa, cosi come "The Unknown Known" di Errol Morris, altro documentario in concorso in questa edizione.
Ottima accoglienza anche per Stray Dogs di Tsai Ming-liang, ultimo film in assoluto del regista taiwanese, che ha dichiarato che abbandonerà la macchina da presa dopo quest'ultimo lavoro. Leone d'oro già nel 1994 con Vive l’Amour, Tsai Ming-liang "rischia" il bis con un'opera piuttosto complessa, che ha incuriosito e accattivato la critica.
di Maria Rita Graziani