Muore dopo 5 ore di attesa in pronto soccorso, si riaccende la polemica sulla carenza di personale

Fp Cgil: "Reparto nevralgico, più infermieri e più riguardo"

10 Febbraio 2014   11:20  

Non si placano le polemiche e lo sconcerto che hanno fatto seguito alla morte del 73enne Domenico Evangelista, avvenuta dopo cinque ore di vana attesa presso il pronto soccorso dell'ospedale di Teramo.

A quanto risultato, l'uomo era stato accompagnato al "Mazzini" intorno alle 19 di venerdì scorso da un parente poiché accusava forti dolori addominali, era stato fatto accomodare su una barella fin quando, intorno alle 24, è venuto a mancare.

E' possibile che l'autopsia di prossimo svolgimento certifichi che la morte dell'anziano sia stata causata da un male incurabile cui i medici non avrebbero in ogni caso potuto porre rimedio alcuno, ma è un dato di fatto pressoché assodato che l'episodio ha riportato all'attenzione dell'opinione pubblica il problema, da molti lamentato, della carenza di personale presso il pronto soccorso dell'ospedale teramano, sede della Asl.

Un problema di vecchia data, che non ha mancato di sollevare polemiche da parte di molti, come Nunzio Algenj della Fp Cgil, che commentando la tragedia ha dichiarato che "il pronto soccorso dell'ospedale di Teramo è il punto nevralgico della Asl, onde per cui deve essere mantenuto con il massimo dei riguardi e necessita indubbiamente di più personale possibile, fisso e non tamponato di volta in volta da infermieri di altri reparti o altri ospedali. Un pronto soccorso, insomma, moderno, con personale preparato ed attento a qualsiasi esigenza dei pazienti".


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