'Ndrangheta nella ricostruzione, rinviata udienza del processo Lypas

24 Ottobre 2013   10:12  

Per vizi di forma è stato rimandato al 6 marzo l'udienza del processo in tribunale a carico di Stefano Biasini, il giovane imprenditore aquilano accusato di aver favorito gli affari della 'Ndrangheta. In carcere sono finiti infatti i presunti emissari dell'organizzazione malavitosa Antonino Vincenzo Valenti, Massimo Maria Valenti, Francesco Ielo, tutti calabresi, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa.

Il tribunale prima della prossima udienza dovrà però decidere in merito alal richiesta della Procura di confiscare i beni degli inquisiti, che sarebbero stati ottenuti con operazioni illecite.

Si farebbe riferimento a quote sociali di 4 societa', 8 automezzi, 5 immobili, 25 rapporti bancari, riconducibili agli indagati   per un valore complessivo di oltre un milione di euro.

INCHIESTA LYPAS: LA 'NDRANGHETA NELLA RICOSTRUZIONE 

Secondo l'accusa il sodalizio era pronto a mettere le mani su piu' di quindici appalti della ricostruzione privata del dopo terremoto all'Aquila.

Per questo, quattro imprenditori vicini all'ndrangheta erano stati arrestati nell'ambito di un'operazione contro le infiltrazioni malavitose in Abruzzoche ha portato all'arresto di quattro personaggi legati al modo dell'imprenditoria aquilana che hanno contribuito al rafforzamento della cosca mafiosa dei Caridi-Zindato-Borghetto inserita nella piu' ampia Locale dei Libri, radicata nel territorio di Reggio Calabria.

L'operazione 'Lypas', che prende il nome da una delle ditte edili riconducibili all'organizzazione criminale, aveva visto impegnati i finanzieri del nucleo di polizia tributaria - Gico - della guardia di finanza dell'Aquila e i poliziotti della sezione criminalita' organizzata della Mobile della questura dell'Aquila.

Agli arresi erano finiti Stefano Biasini, 34 anni, nato e residente all'Aquila, Antonino Vincenzo Valenti, di 45 anni, residente a Reggio Calabria, Massimo Maria Valenti, di 38 anni, nato a Reggio Calabria e residente all'Aquila, Francesco Ielo, di 58 anni, nato a Reggio Calabria e residente ad Albenga (Savona), ai quali e' stato contestato il reato di concorso esterno in associazione di stampo mafioso.

Il pm Stefano Gallo ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati.

Le indagini, coordinate dal procuratore Alfredo Rossini e dal pm Fabio Picuti, sono durate circa due anni e hanno evidenziato - stando agli inquirenti - il forte interessamento degli esponenti della cosca reggina ai lavori di ricostruzione degli immobili da parte dei privati, nel cui ambito non e' prevista alcuna procedura a evidenza pubblica ne' alcuna certificazione antimafia per l'impresa individuata per l'esecuzione dei lavori.

Gli appalti ai quali le societa' in odore di 'ndrangheta avevano partecipato sono due, con un fatturato complessivo di circa 200 mila euro perche' relativi a case con danni lievi.

Erano in trattative, secondo quanto si e' appreso, per un'altra quindicina di commesse sempre nella ricostruzione privata nell'ambito della quale non serve la gara pubblica, ma c'e' l'affidamento diretto.

Le indagini della finanza e della Mobile si sono avvalse di intercettazione di numerosissime utenze cellulari nonche' dell'ascolto di ore e ore di conversazioni ambientali e riservati servizi di osservazione che hanno documentato fotograficamente le fasi preliminari di un incontro avvenuto nel maggio 2010 in un albergo dell'Aquila tra gli arrestati e componenti della cosca reggina.

In particolare e' emerso che Santo Giovanni Caridi, (nella foto) referente della cosca 'ndranghetista reggina, arrestato nell'ambito di un'altra indagine chiamata 'Alta tensione', si e' inserito nei lavori di ricostruzione degli immobili privati per il tramite dell'imprenditore aquilano Biasini gia' presente nell'ambito del post-terremoto, e grazie alla mediazione degli altri tre arrestati.

Secondo l'accusa, i quattro arrestati, all'epoca attivi sul territorio aquilano, hanno sostanzialmente fornito concreto supporto logistico alla penetrazione economica della cosca, intermediando per l'acquisto di quota parte del capitale sociale di una societa' interessata ai lavori, utilizzando le maestranze indicate dagli affiliati del sodalizio calabrese, usufruendo di imprese riconducibili alla cosca reggina.

 

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore