Nel 2013 in Abruzzo 7500 posti di lavoro in meno

26 Luglio 2013   15:45  

Il CRESA rende noti i risultati dell’indagine sui programmi di assunzione per l’anno 2013 del Sistema informativo Excelsior condotta da Unioncamere e Ministero del Lavoro su un campione di imprese private dell’industria e dei servizi con almeno un dipendente in media nel 2010.

In Abruzzo sono 17.070 gli occupati per i quali si prevede l’attivazione di un nuovo contratto di lavoro nel 2013.

L’incidenza regionale dei nuovi contratti di lavoro subordinato stagionale e non (81,3%) è superiore alla media italiana (75,2%) e allineata a quella del Mezzogiorno (81%), il peso delle assunzioni con contratti interinali (9,1%) è intermedio tra il valore nazionale (11,4%) e quello ripartizionale (6,1%).

I nuovi contratti di collaborazione rappresenteranno una quota (9,5%) del totale delle assunzioni che si prevede verranno effettuate nel 2013 sensibilmente inferiore alla media nazionale (13,5%) e a quella del Sud e Isole (12,9%), dovuta principalmente alla minore incidenza dei contratti a progetto (Abruzzo: 6,3%; Italia: 8,8%; Mezzogiorno: 9,4%).

Si osserva una maggior incidenza dell’attivazione di contratti di lavoro dipendente a Teramo (86,7% del totale provinciale), di lavoro interinale a Chieti (14%), di contratti a progetto all’Aquila (9,8%) e di altri contratti di collaborazione non alle dipendenze a Pescara (4,4%).

Considerando i movimenti relativi ai soli nuovi contratti di lavoro dipendente, a fronte di 13.880 assunzioni, si prevedono 21.460 uscite da mondo del lavoro con un saldo pari a -7.580 unità.

La dinamicità della realtà regionale è superiore a quella media nazionale ma il saldo è in regione peggiore di quello che si osserva a livello nazionale (Abruzzo: -3,4%; Italia: -2,2%).

A livello provinciale le peggiori previsioni riguardano

Pescara (-4%),

Teramo (-3,5%),

L’Aquila (-3,2%)

Chieti (-3%).

Le assunzioni non stagionali con contratto di lavoro dipendente rappresenteranno in Abruzzo il 45,5% del totale e il 55,9% di quelle che verranno effettuate con contratti di lavoro dipendente, valori entrambi sensibilmente inferiori a quelli medi nazionali (rispettivamente 49% e 65,2%) e ripartizionali (47,2% e 58,2%).

A livello provinciale sono Teramo e L’Aquila a presentare quote inferiori a quelle medie regionali.

Per quanto riguarda infine le assunzioni non stagionali di giovani (fino a 29 anni), le previsioni allineano l’Abruzzo alla media nazionale e del Sud e Isole (rispettivamente 32% contro 32,8% e 31,4%). Particolarmente critica a livello sub regionale è la previsione riguardante l’Aquila (20,2%).

“Il saldo negativo riguardante il lavoro dipendente - ha commentato il presidente del CRESA Lorenzo Santilli - non è confortante e lo è tanto meno se si considera che la molteplicità dei dati nasconde realtà occupazionali spesso caratterizzate da crescenti fragilità legate alle difficoltà del sistema delle imprese.

Va comunque considerato che la dinamicità dell’offerta di lavoro, pur portando a risultati negativi, denota la grande volontà, tenacia e determinazione degli imprenditori abruzzesi”.

 


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