Nel sito della Perdonanza itinerari psichedelici ed amarcord in zona rossa dell'Aquila

22 Agosto 2011   13:59  

 Potenza della comunicazione: in una sezione del sito ufficiale della Perdonanza celestiniana aquilana, che prenderà il via domani, si consiglia un assai curioso e immaginifico percorso turistico all'interno della città.

Si consigliano infatti nella ''città medievale piena di sorprese'' itinerari lungo ''strade e stradine con negozietti e ristoranti tipici altre che trasmettono quell’austerità medievale fatta di palazzi imponenti, portali importanti e sampietrini bianchi''.

E ancora si suggerisce di percorrere Costa Masciarelli e le sue romantiche scalinate, che, si legge ''collegano l’esterno dell’antica città, cioè dell’attuale centro storico, circondato tuttora da mura medievali in buone condizioni, alla piazza del mercato, Piazza Duomo, dove ogni mattina, tranne la domenica, si svolge il tradizionale mercato dove i venditori conservano le stesse postazioni dei loro predecessori.''

Della Basilica di Collemaggio, opportunamente si menzionano '' i numerosi segni lasciati sul pavimento che rimandano alla tradizione templare''

E ancora leggiamo:  ''Prima di allontanarci da piazza santa Maria Paganica possiamo osservare la fonte ricostruita nel ‘700, il palazzo Ardinghelli nella sua trasformazione settecentesca con la particolare balconata aggettante sulla facciata e le finestre finemente decorate del palazzetto Colantoni del XV secolo. Raggiungiamo piazzetta Chiarino e via S. Martino tipica strada medievale delimitata da antichi palazzi che al loro interno celano piccoli orti e cortili, tra questi l’antico palazzo “notar Nanni”con la bella loggia ad archi a tutto sesto. A destra imbocchiamo via S. Benedetto in Perillis e la percorriamo fino a raggiungere via Cascina con l’antica chiesa di S. Maria trasformata in abitazione, ma con la facciata in pietra ancora riconoscibile e una finestra a ogiva e antico portale su via della Mezzaluna che percorriamo tra antichi portali fino a via Del Capro.''

Parole e  luoghi evocati  capaci di far venire un groppo alla gola per l'emozione e la nostalgia, soprattutto ad un aquilano.

Non si dice però, forse per discrezione, forse per non demoralizzare, forse per onorare il motto cittadino dell'Immota manet, che in realtà L'Aquila, sai com'è, due anni e mezzo fa, è stata devastata da un terremoto, e le passeggiate proposte nel centro storico si dovrebbero svolgere tra macerie, puntellamenti e palazzi pericolanti.

L'ignaro turista, a cui le pagine sono rivolte, lungo via Roma, via Sassa o costa Masciarelli, non troverebbe botteghe, locali , ristorantini aperti e ospitali, ma una pattuglia di  militari che lo denuncerebbe e multerebbe pesantemente per violazione della zona rossa.

Al di là comunque  della facile ma legittima ironia: non sarebbe stato opportuno fare un piccolo sforzo e aggiornare queste pagine al fine di renderle più attinenti al presente e al futuro della città, e adeguate all'importanza dell'evento, che si misura anche con la qualità della comunicazione?

Filippo Tronca

 




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