"Nella gestione dell'acqua inciuci, abusi e conflitti di interesse senza limiti"

25 Settembre 2012   15:45  

Dura denuncia di Carlo Costantinim capogruppo IdV in Consiglio regionale Abruzzo

''Non mi sorprende il fatto che il Commissario regionale per le questioni dell'acqua, il Dr. Caputi, abbia (ri)nominato Segretario generale dell'Ato uno storico compagno di avventura di D'Ambrosio & co., ovvero dei fondatori del mai dissolto "partito dell'acqua".

Avrebbe dovuto sorprendere molto di piu' la nomina come suo "sub" di un consulente dell'A.c.a. s.p.a., la societa' che gestisce il servizio idrico.

Di uno gia' scelto fiduciariamente per altri incarichi dal controllato, contrattualizzato dal controllato e pagato dal controllato; dunque di un dipendente del controllato, di uno che se si azzardasse a tenere solo per un attimo gli occhi aperti mentre controlla, perderebbe istantaneamente postazione ed emolumenti.

E proprio per questo letteralmente "pescato dal mazzo" da Chiodi, molto attento e scrupoloso nel non disturbare le attivita' e gli interessi dei "centri di potere" ancora stabilmente in mano del Partito Democratico.

Ma nessuno, ripeto, si e' sorpreso, neppure tra i sindaci del Partito Democratico azionisti dell'A.c.a. s.p.a., che evidentemente, pur essendo per legge investiti della funzione del controllo, controllano il management con la stessa intensita' del "sub" di Caputi, nominato da Chiodi.

Come nessuno si e' sorpreso del fatto che, nonostante in Abruzzo fin dal 2004 una mia legge regionale (art. 7, comma 2, lett. f), L.R. 23/04) renda illegali le assunzioni dirette di personale da parte delle c.d. societa' in house, da allora si siano contate in Abruzzo centinaia di assunzioni in assenza di concorso pubblico, senza che neppure un responsabile sia andato in galera.

Nessuno si e' sorpreso del fatto che, di fronte a risultati cosi' disastrosi, come quelli sulla gestione del servizio idrico in Abruzzo, la stessa persona continui ad essere da un quarto di secolo imbalsamata a capo del relativo settore della Regione.

Nessuno si e' sorpreso del fatto che il Commissario straordinario nominato per il risanamento del Fiume Aterno-Pescara e' in carica da sei anni, ha speso quasi cento milioni di euro ed e' riuscito a consentire che il fiume si riducesse in una fogna talmente putrida, che non e' piu' neppure possibile dragarlo.

E nessuno si sorprende del fatto che, sempre gli stessi attori-protagonisti, sono pronti a spendere decine di milioni di euro per smaltire i veleni che inquinano i fanghi del fiume Pescara o centinaia di milioni per altre colate di cemento in mare, pur di non spendere qualche decina di migliaia di euro per controllare, stanare, fermare e mandare in galera chi lo inquina.

Potrei non fermarmi mai ed andare avanti, ma oggi servirebbe davvero andare avanti? Vengo dalle splendide tre giornate di Vasto e porto con me il ricordo e l'intensita' degli interventi di chi lo ha animato.

Il Procuratore antimafia di Palermo, il Dr. Ingroia, ha detto che non bastano i magistrati da soli a cambiare l'Italia. Io aggiungo che da soli non bastano neppure i politici; neppure quelli animati dalle migliori intenzioni.

Nel 1992 fu la spinta dell'opinione pubblica, alimentata e sostenuta giorno dopo giorno dai mezzi di informazione e dalla loro forza di non guardare in faccia a nessuno, a dare la spallata decisiva al sistema; molto piu' delle denunce interne alla politica e molto piu' dell'azione esterna alla politica della stessa magistratura.

Ad oggi, invece, non si va oltre i Fiorito ed i Lusi. Mentre i veri protagonisti, i burrattinai, quelli che hanno la faccia tosta di mostrarsi indignati anche loro, tramano indisturbati per garantirsi nella primavera del 2013 un altro giro di giostra.''

 


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