Nessun rinnovo alle autorizzazioni del Cementificio di Pescara

05 Settembre 2012   09:55  

“Il Comune di Pescara ha ufficialmente espresso parere negativo al rinnovo delle autorizzazioni all’esercizio del Cementificio di Pescara, in via Raiale 32. Lo abbiamo fatto approvando un’apposita delibera di giunta, depositata formalmente stamane in sede di Conferenza dei Servizi convocata presso la sede della Regione Abruzzo per esaminare la richiesta di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’esercizio dell’impianto complesso denominato Sacci Spa. La richiesta viene inoltrata agli Enti di prassi alla scadenza delle precedenti autorizzazioni, ovvero dopo cinque anni, e nella richiesta odierna sostanzialmente la Sacci Spa ci ha manifestato la necessità di un rinnovo e modifica della stessa Autorizzazione per essere abilitata alle attività di recupero dei rifiuti con codice R5 ed R13 non pericolosi, ma anche per integrare codici Cer relativi a rifiuti pericolosi. Il Comune ha espresso ‘parere non favorevole’ e nella delibera abbiamo anche chiesto alla stessa Regione di attivare, per quanto di sua competenza, le procedure per la delocalizzazione definitiva dello stabilimento al di fuori della città, non ritenendo più opportuna la sua presenza nel cuore del nostro territorio e non disponendo di aree alternative sufficientemente distanti dai centri abitati. Ora attendiamo l’esito della Conferenza dei Servizi che, acquisiti stamane tutti i pareri, emetterà nelle prossime ore la propria decisione. Se quell’autorizzazione dovesse comunque arrivare dagli altri Enti presenti al Tavolo odierno, l’amministrazione comunale attiverà tutte le misure amministrative possibili, compreso il ricorso al Tar. Per la nostra maggioranza di Governo il dado è tratto, è giunto il momento di spostare il cementificio”. Lo ha annunciato il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso della conferenza stampa odierna convocata per ufficializzare il provvedimento e la delibera, alla presenza del consigliere regionale Pdl Lorenzo Sospiri, degli assessori all’Ambiente Isabella Del Trecco e alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli, del vicesindaco Berardino Fiorilli, e del capogruppo Pdl Armando Foschi.

“Ritengo sia chiara la portata di una simile decisione e la porta che oggi abbiamo spalancato dinanzi a noi, forse paragonabile al percorso che già stiamo tracciando per giungere alla delocalizzazione delle antenne di San Silvestro, due iniziative – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia - nelle quali crediamo fermamente nella volontà, in entrambi i casi, di restituire e garantire vivibilità alla nostra città. Il centro-destra è sempre stato favorevole alla delocalizzazione del cementificio da quella che forse sino agli anni ’70 poteva essere considerata la ‘periferia’ di Pescara, ma che oggi sicuramente non lo è più. Pensiamo agli investimenti operati in quella parte di territorio, agli insediamenti edilizi nuovissimi che stanno piuttosto contribuendo a costruire una nuova Pescara residenziale. Pensiamo che proprio in via Raiale è stato recuperato l’ex Inceneritore che oggi ospita la Città della Musica, mancano solo gli arredi, ma noi la consideriamo già una ‘Città della musica’ che tra qualche mese saremo in grado di aprire. Pensiamo al Parco Fluviale ormai in fase avanzata di progettazione che investirà in pieno la parte ovest della città, con una pista ciclabile che porterà direttamente dalla riviera nord sino alla stessa Città della Musica, una rete continua e ininterrotta che punta a incentivare la mobilità ciclabile. E pensiamo al Piano Particolareggiato 7, appena adottato dalla giunta comunale, anch’esso un atto storico presentato qualche giorno fa dall’assessore alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli, che mira a garantire uno sviluppo straordinario in termini urbanistici, architettonici e sostenibili dell’intero quartiere ovest, prevedendo verde, nuove realizzazioni in vetro e acciaio, parcheggi, servizi, scuole. E proprio in quell’ambito potrebbero sorgere anche i Palazzi della Regione Abruzzo. E’ evidente che in tale enorme opera di riqualificazione e valorizzazione, la presenza del cementificio ci sta sempre più stretta, ma in realtà lo è sempre stata. Lo stesso Consiglio comunale nella seduta del primo settembre del 2006, esattamente sei anni fa, ha approvato una mozione, presentata, all’epoca, da due consiglieri dell’allora opposizione, ossia Berardino Fiorilli e Carlo Masci, oggi rispettivamente vicesindaco di Pescara e assessore regionale alle Finanze, oltre che consigliere comunale di maggioranza, e la mozione aveva come oggetto la ‘delocalizzazione del cementificio di via Raiale’: nel documento, dunque, già sei anni fa, il Consiglio aveva impegnato sindaco e giunta ad ‘avviare trattative e, se necessario, nominare una commissione di studio per la programmazione dello spostamento del cementificio e a garantire, in tale operazione, l’assetto occupazionale esistente, facendo sì che tale spostamento non pregiudicasse in alcun modo i lavoratori assunti’. Inutile dire che, come spesso accade, quella mozione è poi rimasta lettera morta, e piuttosto non posso non ricordare come nel 2007 il governo di centro-sinistra stipulò un’altra intesa con il cementificio che fece da ‘mecenate’ per la realizzazione dello Huge Wineglass di Toyo Ito a piazza Salotto, contribuendo per oltre 1milione di euro alla realizzazione dell’opera, un accordo scellerato con il quale si garantiva la permanenza del Cementificio per altri dieci anni, e dunque del trasferimento dello stabilimento industriale non se ne parlò più. Quando la mia amministrazione, nel 2009, ha assunto le redini della città ho subito affidato all’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco il compito di rintracciare carte, documenti, ossia di aprire il discorso per favorire la delocalizzazione dell’impianto, un’opera sicuramente non facile, perché tale delocalizzazione richiede finanziamenti, fondi, occorre trovare siti idonei e soprattutto occorre volontà. La nostra c’è sempre stata e non abbiamo mai pensato che quella struttura non si potesse spostare e portare fuori dal centro abitato, come del resto sarebbe completamente normale. E in questa continua ricerca si è inserita, come dicevo, la richiesta pervenuta dalla Sacci Spa, il 7 marzo 2012, ossia la domanda di rinnovo e modifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l’esercizio dell’impianto di via Raiale. Il 2 agosto scorso è invece stata acquisita agli atti del Settore Ambiente e Politiche della Casa la nota del Servizio Gestione Rifiuti della Regione Abruzzo che ha convocato per la mattinata odierna la Conferenza dei Servizi avente a oggetto proprio il rinnovo e la modifica dell’Aia nei confronti della Sacci che produce cemento con connessa attività di coincenerimento, Conferenza svoltasi stamani. E il nostro Governo cittadino, alla vigilia della Conferenza dei servizi, ha assunto una decisione chiara, inequivocabile, senza dubbio forte e di grande impatto, decisione dalla quale non intendiamo retrocedere di un passo, adottando una delibera che stamane è stata consegnata alla Regione Abruzzo. Nel documento abbiamo sostanzialmente ricordato che il Cementificio ricade all’interno del quartiere Porta Nuova, in una zona che ha avuto un notevole sviluppo demografico e urbanistico; che la zona necessita di interventi di riqualificazione urbana tesi al miglioramento della qualità della vita anche in termini di compatibilità e sicurezza ambientale; che lo Stabilimento è peraltro collocato in adiacenza al fiume e che peraltro la qualità dell’aria di Pescara presenta criticità ambientali connesse alle attività residenziali, al traffico e alla presenza di attività produttive. Inoltre – ha proseguito il sindaco Albore Mascia - abbiamo rilevato che la Società, con la domanda di rinnovo e modifica, con la quale ha richiesto l’autorizzazione ‘per le attività di recupero di rifiuti non pericolosi, per l’utilizzo di nuove materie prime, per integrare nuovi codici Cer relativi a rifiuti pericolosi’, non ha previsto, al contempo, alcuna misura per il contenimento e la riduzione delle emissioni in atmosfera, dell’impatto acustico dello Stabilimento, né delle polveri generate durante i processi produttivi o di movimentazione dei materiali utilizzati. Per tali ragioni, considerando che la nostra amministrazione sta operando per garantire uno sviluppo sostenibile alla nostra città, abbiamo ritenuto di non condividere la richiesta della Sacci in quanto non è in linea con l’indirizzo programmatico tracciato dal Consiglio comunale già dal 2006 e non adotta alcuna azione per il contenimento delle proprie emissioni nell’ambiente. La giunta Albore Mascia ha dunque espresso parere ‘non favorevole alla richiesta di rinnovo e modifica delle autorizzazioni alla Sacci; e abbiamo chiesto, con la delibera, alla Regione Abruzzo, di porre in essere tutte le azioni di competenza finalizzate alla delocalizzazione dell’impianto, da attuare di concerto con l’Azienda Sacci e con il Comune, assicurando gli attuali livelli occupazionali’. E a tal fine ci faremo promotori del coinvolgimento dei sindacati per attivare qualunque forma di tutela per i lavoratori impiegati oggi nella Sacci”. Cosa accade da questo momento: “Sicuramente il parere espresso dalla nostra amministrazione, obbligatorio, ma non vincolante – ha detto il sindaco Albore Mascia - avrà il suo peso in sede di conferenza dei servizi che potrebbe decidere di congelare ogni decisione, di prendere tempo per effettuare gli opportuni approfondimenti, considerando che alla Conferenza dei servizi sono stati invitati, ovviamente, anche i rappresentanti della Sacci, dell’Arta, della Provincia di Pescara, della Asl e ovviamente della Direzione regionale Politiche della Salute della Regione Abruzzo. La Conferenza dei servizi potrebbe anche decidere, invece, di approvare comunque le Autorizzazioni, ma in questo aprendo, per la nostra amministrazione comunale, la possibilità di impugnare il provvedimento con un ricorso al Tar. Ovviamente il nostro auspicio è che tutti gli invitati al Tavolo, Sacci compresa, si rendano conto dell’importanza di tale provvedimento. Ci auguriamo soprattutto che i rappresentanti della Sacci si convincano a collaborare con l’amministrazione lungo il solco tracciato che dovrà vederci tutti impegnati, anche con la Regione, a individuare un nuovo sito idoneo, fuori e lontano dai centri abitati, per dare la migliore collocazione possibile all’azienda stessa. Una cosa è certa: il cementificio è incompatibile con l’agglomerato urbano e dovrà essere delocalizzato”. “In realtà anche la Sacci è favorevole a tale spostamento, anche perché si rende conto che la sua è una posizione difficile – ha detto l’assessore Del Trecco -, ma la stessa azienda non riesce ad affrontare da sola un simile passo che comporta un investimento di almeno 250-300milioni di euro. Ma noi crediamo nella possibilità di ottenere tale risultato, del resto anche la delocalizzazione degli impianti Di Properzio sembrava impossibile, e invece è avvenuta”. Intanto la Conferenza dei Servizi odierna si è conclusa con l’acquisizione dei pareri espressi dagli Enti invitati e a giorni verrà espressa la decisione definitiva.


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