Niente riconversione, niente stipendi: continua la lotta dei lavoratori della Golden Lady

25 Luglio 2013   10:18  

E' dal 12 luglio che i 160 dipendenti licenziati dalla Silda di Gissi (Chieti) presidiano la fabbrica.

Questi lavoratori protestano perchè denunciano di esser stati vittima di una incredibile farsa: in precedenza i dipendenti Golden Lady, che ha chiuso i battenti nel 2011 e contava un totale di 365 dipendenti circa, sarebbero poi dovuti essere riassorbiti da altre due aziende: 250 lavoratori infatti sarebbero dovuti andare alla Silda Invest, mentre altri 115 alla New Trade. Invece alla Silda sono state assunte solo 160 persone, mentre alla New trade 15.

Afferma, in una nota, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini.

“La gravità della vicenda della riconversione industriale della Golden Lady è emersa negli incontri separati che si sono tenuti questo pomeriggio al Ministero dello Sviluppo economico, ai quali ho partecipato.

Occorre, in primo luogo, che la Silda paghi, con urgenza, i lavoratori e che si riapra un confronto che comprenda anche la Golden Lady, per verificare chi è stato inadempiente agli impegni a suo tempo assunti in sede ministeriale e cosa è possibile fare per riprendere la via di una nuova riconversione”. 

 A seguire un articolo di Michele Azzu sul blog L'Isola dei cassintegrati.

''Lo scorso 12 luglio la Silda ha licenziato tutti i 160 dipendenti. Che da quel giorno presidiano la fabbrica, perché l’azienda di Val Sinello non porti via tutti i materiali e i macchinari. Ci sono stati in questi giorni diversi tentativi di portare via questi materiali, dagli ingressi principali e secondari, con una tensione altissima tra lavoratori in presidio e uomini dell’azienda, e l’intervento delle forze dell’ordine. Graziella Marino, operaia si dice preoccupata per lo sgombero, e spera in una notte tranquilla.

Scrive Antonino Dolce, giornalista del sito locale Il trigno:

'' Ieri sera abbiamo fatto visita al presidio. Nonostante – come avevano scritto anche su un cartello di protesta – abbiano perso ‘calze, scarpe e lavoro’ non hanno smarrito la forza per scherzare e sdrammatizzare quelle ore passate a difendere il proprio futuro. La Silda Invest, infatti, ha approfittato della manifestazione di giovedì scorso sotto la sede regionale a Pescara per far uscire oltre 200 paia di stivali e scarpe in direzione Napoli. Ci ha riprovato ieri mattina e nel primo pomeriggio, ma questa volta i tir sono tornati indietro senza carico. Altissimi i momenti di tensione; grazie ai Carabinieri di Gissi si è evitato che la situazione degenerasse, anche perché è stato tentato più volte di far uscire materiale dallo stabilimento mediante uscite secondarie e ‘meno in vista’. Con i dipendenti licenziati ieri c’è anche uno degli storici custodi. Insieme ai colleghi (altri tre) è l’unico a essere ancora assunto dalla Golden Lady. In attesa del cambio turno si parla un po’ di tutto, ma i discorsi tornano inevitabilmente sulla situazione lavorativa. “Abbiamo comprato il posto di lavoro con 10.800 euro (il contributo che la Golden ha versato alla Silda per ogni operaio, NdA) con il risultato di non avere più né la buonuscita, né il lavoro. Vogliamo sapere chi lo ha permesso. Noi nei confronti dell’azienda ci siamo comportati da signori fino all’ultimo giorno”.

I dipendenti ex Golden Lady dicono: “Non siamo ex perché la riconversione non è mai avvenuta”. Nonostante gli accordi firmati, che ormai si sa, non contano mai nulla. C’è rabbia e delusione per quella che sembra una grande presa in giro, costruita per liberarsi di 250 dipendenti, mentre la Golden Lady delocalizzava in Serbia.

E mentre questa stessa azienda annuncia di voler regolarizzare 1.200 apprendisti tramutandoli in tempo indeterminato, e alcuni giornali parlano di “nuove assunzioni”, come se fosse la stessa cosa.

Sempre Dolce si rivolge ai politici locali, che sembrano avere abbandonato i lavoratori a se stessi, fatta eccezione per il sindaco: “Dove sono i senatori Maria Amato e Gianluca Castaldi (firmatario di un’interrogazione parlamentare che non ha avuto esiti)? Dov’è Nichi Argirò che insieme al sindaco di Gissi, Nicola Marisi, ha annunciato dalle colonne de Il Centro l’avvio di una class action? Dove sono Camillo D’Amico e il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio? E l’assessore regionale al Lavoro Paolo Gatti?”. Sono rimasti soli i presidianti e(x) Golden Lady?''

 


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