Non rischiano la morte i paesi dove la ricostruzione partirà troppo tardi? Il disincanto di Chiodi..

21 Marzo 2013   14:40  

Il base al crono-programma predisposto dal Comune dell'Aquila, in non poche frazioni del capoluogo, i cantieri, sempre se tutti i soldi richiesti saranno stanziati, e nella migliore delle ipotesi, partiranno non prima del 2015 o 2016.

Queste frazioni rischiano pertanto lo spopolamento, il definitivo declino.

I giovani andranno via, gli anziani moriranno, si rischia la desertificazione sociale e poi una ricostruzione senza soggetto, cioè inutile. Stessa la sorte  per tanti borghi dei 56 comuni del cratere sismico, ed anche forse di intere aree del capoluogo messe in coda ai cronoprogrammi.

Visto dunque che, come si ama ripetere, la ricostruzione aquilana è una priorità nazionale, e un possibile volano anti-ciclico per un settore, quello dell'edilizia, in forte crisi, abbiamo illustrato al presidente di Regione Gianni Chiodi questo possibile motivo di impegno politico: chiedere per la ricostruzione il doppio, il triplo dei soldi, per poter aprire in tutti i centri storici, in tutti i paesi e frazioni del cratere, almeno un cantiere, per infondere vera fiducia, per far capire che la ricostruzione è possibile e la si vuole fare ovunque''

Il presidente Chiodi, con il pessimismo della ragione, spiega però che questo non è facile, perchè la tempistica della ricostruzione dipende non solo dalle risorse economiche disponibili, ma anche dalla tempistica delle cantierizzazioni, delle cosiddette trafile burocratiche ed amministrative.

A dirla tutta anche l'obiettivo attuale ribadito dal ministro Barca è molto ambizioso. Insomma, anche chiedendo e ottenendo il doppio dei soldi, non si riuscirà a raddoppiare la mole della ricostruzione.

E Chiodi considera  dunque reale ed effettivo il rischio di declino definitivo dei paesi e delle frazioni dove la ricostruzione partirà  tardi, troppo tardi. Ma è la dura realtà, osserva laconicamente, il terremoto c'è stato e ben difficilmente si potranno evitarne tutti i suoi effetti fatali. 

di Filippo Tronca
immagini e montaggio Marialaura Carducci 

 


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