"Non vogliamo morire di tasse", gli operatori della PMI consegnano chiavi delle aziende al sindaco

22 Gennaio 2014   15:57  

 "Non vogliamo morire di tasse".
E' stata questa la scritta che ha aperto il corteo di commercianti, artigiani, piccoli imprenditori della provincia di Chieti, che per la prima volta sono scesi in piazza per protestare contro l'aumento delle tasse locali che, in alcuni comuni della provincia come lo stesso capoluogo, ha raggiunto record del 300 per cento.

A lanciare la manifestazione sono state le principali associazioni provinciali di imprese: Confesercenti, Cna, Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio.

Le associazioni hanno chiamato a raccolta i propri aderenti in piazza Vico, nel centro della citta' di Chieti, per poi sfilare lungo corso Marrucino e raggiungere piazza Valignani, dove di fronte alla sede provvisoria del Comune si sono alternati al microfono i presidenti ed i direttori delle associazioni, gli associati, i rappresentanti dei consorzi di via.

"Il mercato e' crollato, ma le amministrazioni locali sembrano non averlo ancora capito - ha sottolineato Lido Legnini, direttore provinciale di Confesercenti Chieti, aprendo gli interventi - e le nostre imprese continuano ad essere considerate come dei bancomat.
Ma non abbiamo piu' la forza per sostenere tali pretese, oggi riconsegniamo simbolicamente le chiavi delle attivita' perche' gli amministratori capiscano che imporre aumenti cosi' elevati e' fuori da ogni razionalita'".
"Le scelte piu' pesanti nei confronti della piccola impresa stanno arrivando proprio dalle istituzioni che dovrebbero essere piu' vicine alle nostre esigenze ed ai nostri problemi, e cioe' i Comuni, che conoscono piu' del governo centrale l'importanza del nostro ruolo, e che nonostante cio' hanno scelto di applicare una tassazione punitiva nei confronti delle nostre attivita'" ha aggiunto Letizia Scastiglia, direttrice di Cna Chieti.
"E' evidente - ha sottolineato poi Daniele Giangiulli, direttore di Confartigianato - che sottrarre quel poco di liquidita' che le aziende mantengono per sopravvivere, equivale a condannarle a morte nel giro di pochi mesi".
"Ci sono Comuni che lo hanno compreso: altri no. Ed e' per questa ragione - ha sottolineato inoltre Marisa Tiberio, presidente di Confcommercio - che oggi, simbolicamente, riconsegniamo proprio al Comune le chiavi delle nostre attivita'". "Senza le nostre attivita' e senza le tasse che abbiamo sempre pagato, i Comuni andrebbero in default" ha affermato Americo Di Menno Di Bucchianico presidente di Casartigiani, "ed oggi per la prima volta siamo in piazza".
"Non la daremo vinta a nessuno - ha annunciato infine Franco Menna, presidente provinciale di Confesercenti - e non abbasseremo le nostre saracinesche. Le nostre imprese sono il cuore pulsante dell'economia italiana e non ci arrenderemo".

Alla fine della manifestazione commercianti e artigiani hanno depositato simbolicamente le chiavi delle proprie attivita' in una cassa che e' stata consegnata al sindaco di Chieti Umberto Di Primio


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