Nove martiri aquilani: la commemorazione a 71 anni dall'eccidio

L'Aquila ha reso omaggio alla loro memoria

23 Settembre 2014   13:30  

Si chiamavano Bruno D'Inzillo, Bernardino Di Mario, Fernando Della Torre, Carmine Mancini, Giorgio Scimia, Francesco Colaiuda, Anteo Alleva, Sante Marchetti, Pio Bartolini ed avevano tutti tra i diciotto e vent'anni.

Dopo l'8 settembre del 1943 si erano uniti ai partigiani che cercavano di respingere le truppe di occupazione tedesche.

Per sfuggire ai rastrellamenti si erano rifugiati sulle montagne nei pressi di Collebrincioni. Furono catturati dal contingente tedesco dopo una delazione e condotti nella caserma Pasquali, dove, dopo essere stati costretti a scavarsi la fossa, furono fucilati.

I loro corpi furono rinvenuti solo dopo la liberazione della citta' dell'Aquila, avvenuta il 13 giugno del 1944, e successivamente ricomposti all'interno della scuola elementare "De Amicis", dove ricevettero l'omaggio della cittadinanza.

Bruno D'Inzillo era figlio di un colonnello dell'esercito, aveva da poco terminato gli studi liceali e desiderava iscriversi alla facolta' di Medicina. Aveva scritto una raccolta di versi dal titolo "Retoriche cosmiche";

Fernando Della Torre era originario di Sulmona e apparteneva ad una famiglia di origini ebraiche. Diplomato all'Istituto tecnico industriale, era rimasto orfano dei genitori e aveva trovato un impiego;

Giorgio Scimia era uno studente dell'ultimo anno dell'istituto Magistrale e sognava di diventare aviatore;

Carmine Mancini era il piu' caro amico di Bruno D'Inzillo e, come lui, scriveva poesie e si accingeva a iscriversi alla facolta' di Medicina;

Bernardino Di Mario frequentava l'Istituto tecnico industriale e fu l'ultimo a morire poiche' non venne ucciso subito dalla scarica di fucili.

Oggi la Municipalità Aquilana ha reso omaggio alla memoria dei Nove Martiri aquilani, in occasione del 71esimo anniversario dell'eccidio.


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