Nuova bufera Aca, il consulente della Procura: "Sperperi, scelte dissennate, premi e consulenze"

"Intanto l'azienda andava a picco"

31 Luglio 2014   18:16  

E' un quadro forse ancor più preoccupante di quanto si pensava inizialmente, quello che viene fuori dalla relazione del consulente della Procura Gianluca Vita in merito all'inchiesta sul presunto falso in bilancio dell'Aca.

Sotto accusa sette persone, tra cui l'ex presidente Ezio Di Cristoforo ed il vice Giuseppe Di Michele, sotto la cui gestione (non a caso definita da Vita "triennio del dissesto finanziario") l'azienda avrebbe accumulato debiti per circa 122 milioni di euro nel 2012, benché nel contempo la voce spese sarebbe stata tutt'altro che improntata all'oculatezza.

Una situazione quindi di evidente squilibrio economico, come ha confermato il consulente della Procura nella sua relazione, in cui ha tracciato il quadro di una "gestione dissennata e clientelare", che si sarebbe contraddistinta per aumento delle consulenze professionali esterne, spese di rappresentanza, indennità, rimborsi spese per gli amministratori, probabilmente non sempre giustificabili.

Particolarmente delicato sarebbe l'aspetto relativo agli incarichi esterni e, più in generale, alla gestione del personale, contraddistinto - si legge nella relazione di Vita - da "mancanza del rispetto delle regole, e nessuna programmazione per ridurre i costi e il boom di consulenze". Nel 2009, ad esempio, l'Ato segnalò 32 incarichi scaduti che sarebbero stati privi di presupposti di legittimità, e nel marzo dello stesso anno la responsabile dell'ufficio finanziario Rita Verzulli sarebbe stata sostituita nel suo incarico dall'ingegner Bartolomeo Di Giovanni, che non avrebbe avuto alcuna competenza funzionale.

Secondo l'accusa, l'Aca non avrebbe attuato alcun provvedimento per limitare le spese di consulenze e personale nemmeno nel 2010, comportando un presunto danno erariale, poiché complici i compensi  degli amministratori, le pesanti indennità, rimborsi e spese di rappresentanza quantomeno dubbie i costi operativi sarebbero aumentati del 9,7%. Nel 2011, infine, i costi delle consulenze sarebbero lievitati da circa 358.000 euro a 432.000 euro.


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