Occhi in Fiamme Dopo una Giornata al Computer, Ecco Come Rimediare

25 Agosto 2015   05:00  

Questa mattina hanno premuto con malinconia il tasto 'start' del loro computer in ufficio tanti, anche se ancora non tutti, italiani tornati al lavoro. E con pazienza si sono rimessi a digitare con ritmo più o meno sostenuto, per riprendere le vecchie abitudini.

Ma, oltre alla mente, che va ancora un po' coccolata per evitare un rientro troppo brusco, anche i nostri occhi meritano un ritorno al lavoro il più possibile soft, perché, "in questo periodo possono aumentare i disturbi come la sindrome dell'occhio secco: al mare o in montagna tutto andava meglio, l'uso dei dispositivi tecnologici era ridotto al minimo. Ora, tutto d'un tratto, abbiamo di nuovo davanti 8 ore di lavoro consecutive. E allora bisogna ricordarsi, prima di tutto, di fare le necessarie pause". E' il primo consiglio di Matteo Piovella, presidente della Società oftalmologica italiana (Soi).

"Normalmente in vacanza - spiega l'esperto all'Adnkronos Salute - le cose vanno meglio: chi deve comunque lavorare lo fa sul tablet e con uno spirito e una concentrazione differenti. Invece quando siamo in ufficio e utilizziamo il computer, l'ammiccamento (il gesto di sbattere le ciglia) si riduce di ben tre volte, e questo conferisce un'imperfetta lubrificazione all'occhio: le nostre palpebre funzionano come un prezioso tergicristalli. L'affaticamento comporta una stanchezza oculare paragonabile a quelli delle gambe per chi cammina tutto il giorno".

"Al rientro - ricorda Piovella - è dunque giusto prestare un po' più di attenzione a quello che anche le leggi sulla sicurezza sul lavoro prevedono per chi utilizza un Pc: la 626 dice che chi è videoterminalista deve fermarsi ogni due ore per 10 minuti, in modo da ricostituire uno stato di positivo comfort. In questo momento io consiglio di ricordarsi almeno ogni ora e mezza di prendersi un break, per rientrare in modo graduale nei ritmi del lavoro e dare una più corretta lubrificazione agli occhi".

Consigli che valgono soprattutto per "chi soffre di sindrome dell'occhio secco, che in questi giorni ha sicuramente un peggioramento". Secondo Piovella può essere utile anche "sistemare un umidificatore in ufficio: non serve solo per respirare meglio quando si ha l'influenza, ma messo sotto la scrivania permette di lavorare meglio, soprattutto se nell'ambiente c'è ancora aria condizionata o più in là sarà acceso il riscaldamento: entrambi riducono l'umidità relativa, cosa di cui l'occhio risente molto".

Spazio poi "alle sostanze lubrificanti, le cosiddette lacrime artificiali, soprattutto per le prime due settimane dal rientro, più volte al giorno anche in relazione al tipo di attività che si svolge. Se ci sono disturbi specifici, esistono colliri con sostanze ad hoc, da utilizzare però se ci sono motivazioni. Tecnicamente, se tutto è funzionale, seguire queste indicazioni dovrebbe bastare".

"Invito infine tutti - conclude Piovella - a non sfregare e/o stropicciarsi gli occhi, un gesto molto comune che nell'immediato regala un piccolo sollievo, ma poi stimola il rilascio di mediatori che rendono ancora irritato l'occhio".


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