Oggi è la giornata mondiale della libertà di stampa

Italia partly free

03 Maggio 2010   09:35  

Oggi, 3 maggio, si celebra in tutto il mondo la diciottesima "Giornata mondiale della libertà di stampa" indetta dall'Onu. Numerose le iniziative in tutto in mondo e nelle grandi città italiane. Molto attesa la conferenza stampa di Reporter sans frontiers Italia che alla fine divulgherà la lista dei " 40 Predatori della libertà di stampa". Puntuale giunge il rapporto annuale di Freedom House che fotografa la libertà di stampa nel mondo. L'Italia slitta al 74 posto della classifica. Davanti a noi tutti gli Stati dell'Europa Occidentale.

Le iniziative in Italia

Sarà Milano, nell'auditorium "Giorgio Gaber" del Pirellone, ad ospitare la "Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi dalle mafie e dal terrorismo". L'evento, organizzato dall'Unione Nazionale Cronisti Italiani con Federazione Nazionale della Stampa e Ordine Nazionale dei Giornalisti, sarà l'occasione per una riflessione sulla situazione dei giornalisti che, lavorando in zone ad alta densità mafiosa, sono quotidianamente sotto la minaccia della criminalità organizzata. Attenzione verrà dedicata anche alla lotta contro il ddl Alfano sulle intercettazioni.
Amnesty Italia, precisamente i gruppi 20 e 11 di Milano, con il patrocinio del Comune di Milano, presenta due serate di film e documentari sul ruolo dell'informazione nelle violazioni dei diritti umani nel XX e XXI secolo. Questi i film che verranno proiettati presso il cinema Gnomo: "Il sangue e la neve" di Felice Cappa, "Z l'orgia del potere" (entrambi 4 maggio dalle 19.00); "Libertà in esilio" di Lisa Tomena e Matteo Lolletti , "Redacted" di Brian De Palma (Mercoled' 5 maggio dalle 19.00).

L'associazione internazionale Information Safety and Freedom organizza a Palazzo Medici, Firenze, un incontro dal titolo "La mafia fa affari ma non fa notizia, infiltrazioni criminali nella società toscana ai tempi della crisi economica". Interverranno personalità sindacali, Confindustria, associazioni di categoria, magistratura ed istituzioni.
Tra le iniziative più attese ci sarà la conferenza stampa organizzata all'Aquila dalla sezione italiana di Reporters sans Frontières. La conferenza si terrà in piazza del Duomo o, in caso di pioggia, presso l'attuale sede comunale. Interverranno il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, i rappresentati del comitato 3e32 e del "popolo delle carriole", i giornalisti Tiziana Ferrario (membro del direttivo italiano di Rsf) e Paolo Di Giannantonio, il vicepresidente di Reporters sans Frontières Italia Domenico Affinito. Subito dopo la conferenza stampa, sul sito di Rsf verrà pubblicata la lista dei 40 "Predatori della Libertà di Stampa nel mondo". Intanto Rsf fa la conta dei giornalisti uccisi, ben novantuno nel corso del 2009 e già dieci nei primi mesi del 2010.

Rapporto annuale di Freedom House

In anticipo rispetto agli altri anni giunge il rapporto annuale sullo stato di salute della stampa mondiale edito da Freedom House. Lo studio mette in luce una sensibile diminuzione della libertà di stampa mondiale per l'ottavo anno consecutivo, producendo un quadro globale in cui solo una persona su sei vive in paesi con una stampa libera.
Se vi starete chiedendo "come ci siamo classificati?", sappiate che siamo settantaquattresimi nel mondo. L'unico Paese tra le grandi democrazie occidentali ad essere considerato "Partly Free" (parzialmente libero) è il nostro. L'unico paese dell'Europa che "conta" ad avere la libertà di stampa minacciata dall'attacco delle istituzioni è il nostro. Siamo in compagnia di Benin, Hong Kong e India. Se volessimo trovare un "cugino europeo" che stia peggio di noi dovremmo guardare ai paesi dell'Est o addirittura alla Russia.


Per Freedom House la concentrazione dei media nelle mani di un solo soggetto e la pesante interferenza del governo sull'operato dell'emittente pubblica, confermano lo stato dell'Italia come paese parzialmente libero. Scrive FH "In Italia, un paese già classificato l'anno scorso come Partly Free, le condizioni sono peggiorate quando la stampa si è scontrata con la sfera personale del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dando vita ad azioni legali contro le principali testate italiane e straniere e, soprattutto, introducendo la censura dei contenuti critici da parte dell'emittente pubblica."

"L'Italia rimase stabile nella categoria parzialmente libera - scrive Karin Karlekar, che ha curato il rapporto per l'organizzazione - registrando un lieve calo di punteggio a causa dei tentativi palesi delle autorità di interferire sulla politica editoriale delle varie testate".

LEGGI RAPPORTO DI FREEDOM HOUSE

 

Nell'immagine Peppino Impastato


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