Ogni settimana una sorpresa, Mari Fiamma: " L'Aquila una città senza controllo e programmazione"

15 Luglio 2016   12:18  

La sorpresa di questa settimana è rappresentata dal parcheggio a pagamento nel piazzale dell’albergo di Campo Imperatore; quella della settimana scorsa della riapertura del tunnel di collegamento per Piazza Duomo (non si sa perché chiuso senza aver subito danni); la settimana prima, invece, erano i parcheggi a pagamento nel centro storico (che hanno prodotto solo un avanzamento della desertificazione del Corso).

Tutti e tre i “pensierini” che evidentemente hanno turbato i sonni agitati di qualcuno, arrivano senza preavviso e del tutto senza un perché, ma ormai è questa la prassi governativa di questa Città.

Se da una parte appare del tutto lecito che ci si preoccupi del futuro prossimo del capoluogo e che il riappropriarsi di una Città martoriata come la nostra possa riservare molto più di una incognita in chi è deputato a “fare qualcosa” non ci sono dubbi, ma da questo dovrebbe scaturire un programma strategico generale e non degli interventi spot del tutto slegati dal contesto.

Come si può pensare che far pagare il parcheggio a Campo Imperatore oggi, in un posto con servizi da terzo mondo, un raro esempio di sfacelo della manutenzione, possa generare indotto?

Io vado spesso, in moto, ed i commenti dei visitatori sono sempre gli stessi: panorama incantevole come pochi che fa da cornice ad una desolante stazione montana dai fasti ormai persi nella memoria.

Il parcheggio gratuito dava la sensazione di un possibile “divenire”, di una speranza di recupero di quello scempio, far pagare invece darà la sensazione che quella sia proprio la destinazione finale di quegli stabili decomposti.

Come detto però, l’improvvisazione sembra essere il metodo che ormai contraddistingue l’azione politica e mentre si pensa di fare cassa con iniziative disperate L’Aquila necessita di un progetto di rinascita da almeno un lustro.

Dove sono le ipotesi dei parcheggi interrati per i residenti e per la fruizione del centro storico? E quelli di prossimità? Ed un progetto turistico integrato che parta dagli attuali punti di forza del comprensorio e non dalle isteriche posizioni di qualche consigliere comunale pseudo-ambientalista? Come si potrebbero mettere a rete le manifestazioni più importanti (Perdonanza, Fiera dell’Epifania, Jazz a L’Aquila) in modo da perfezionare una macchina organizzativa impeccabile? Come potenziare i collegamenti con Roma evitando i ricatti delle Strada dei Parchi?

Appare del tutto evidente che solo per rispondere a queste poche domande occorre una sintesi strutturata e complessa che merita un lavoro alacre, puntuale e veloce se non si vuole rischiare che la nostra Città venga abbandonata anche da chi ha resistito fino ad oggi, eppure si continua a pensare che “un uomo solo al comando” possa avere tutte le risposte, le migliori idee ed agire con giustezza.

La realtà dei fatti ha ampiamente dimostrato che così non è per cui, invece di aspettare, come al solito, che cambino le persone al vertice perché qualcosa cambi, auspichiamo che, da subito, anche in modo trasversale, L’Aquila ritrovi la sua “vera” classe dirigente in grado di esprimere una progettualità reale e produttiva.

 


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