Olio d'oliva, in Abruzzo annata nera per produttori e consumatori

Prezzo del prodotto 2013 sale a 10-12 euro a litro

13 Ottobre 2014   10:20  

La sensazione era già forte nei giorni scorsi, ora stanno man mano giungendo ulteriori conferme: il 2014 sta decisamente assumendo i contorni di un vero e proprio "annus horribilis" per quanto riguarda la produzione dell'olio d'oliva in Abruzzo.

La causa principale è da ricercarsi nella scarsità quantitativa e qualitativa dei raccolti, dovuti principalmente alle mosche olearie ed alle condizioni meteo non ottimali dell'estate appena trascorsa, sia presso la costa che più all'interno. Le sole, poche eccezioni si hanno per quei produttori che hanno provveduto ad attuare i trattamenti fitosanitari (per una maturazione più lenta delle olive) o, addirittura, hanno optato per anticipare il raccolto. 

A detta di numerosi addetti ai lavori, era dal 1990 che la produzione olearia abruzzese non toccava risultati tanto sconfortanti. "Stavolta però è ancora peggio" - ha affermato il pennese Claudio Di Mercurio - "perché oggigiorno senza la dovuta qualità non riesci a stare sul mercato".

Tra le poche aziende abruzzesi del settore ad essersi salvate, c'è quella di Tommaso Masciantonio a Caprafico di Casoli, dove si è riusciti a mantenere valori di produzione identici a quelli di un anno fa (0,11 di acidità e 1,7 di perossidi). "Siamo certamente stati privilegiati dalle condizioni climatiche di questa zona" - ha affermato Masciantonio - "inoltre abbiamo attuato la raccolta preventiva, monitorando le piante in maniera continuativa. Quest'anno, del resto, emergeranno le aziende che fanno davvero agricoltura a tempo pieno".

In qualsiasi caso, le conseguenze di questa triste annata sono evidenti anche per i consumatori, che dovranno ora pagare l'olio 2013 circa 10-12 euro a litro, quasi il doppio rispetto ad un anno fa.


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