Ombrina Mare, WWF: "Anche solo con sversamenti normali i danni sarebbero enormi"

"La Regione é compatta contro il progetto"

09 Aprile 2013   13:59  

"Secondo i dati raccolti dalle stesse compagnie, a livello generale la media degli incidenti preventivabili sulle piattaforme e sulle navi petrolifere é tale da compromettere seriamente non solo la situazione ambientale, ma anche la stessa economia delle zone interessate".

Augusto De Santis, referente acque del WWF Abruzzo, ente oganizzatore della conferenza stampa apposita, ha esordito in tal modo nel lanciare l'ennesimo allarme per quanto riguarda il progetto di Ombrina Mare, che qualora fosse approvato diverrebbe il più grande ed importante impianto estrattivo dell'intero Adriatico. "I sostenitori del progetto, nello specifico Confindustria", ha poi proseguito De Santis, " pur continuando a sostenere la compatibilità dello sviluppo petrolifero e di quello turistico, sono da ormai da diverso tempo in silenzio, il che sta a significare che i dati da noi presentati e le nostre analisi sono difficilmente confutabili, avendo inoltre prodotto risultati concordanti con le ricerche effettuate dalle principali compagnie petrolifere mondiali".

"Ipotizzando che, sempre qualora il progetto fosse realizzato, gli incidenti di routine causati da Ombrina si limitassero ai dati statistici registrati dalla OIL and GAS UK sulle strutture di estrazione britanniche del Mare del Nord, si rischierebbero come minimo almeno quattro incidenti l'anno tra incendi, esplosioni e sversamenti, dati che, conteggiati per i 24 anni in cui la piattaforma e la FSPO sarebbero in funzione, vorrebbero dire in tutto 68 perdite in mare ed una ventina di incendi. Secondo uno studio del Direttorato Norvegese per il Petrolio, inoltre, il solo trasporto del greggio dalla FSPO alla piattaforma causerebbe la perdita in mare di 3.240 barili nell'arco di 24 anni. Questo per attenersi a quelli che sono i rischi ordinari e da mettere in preventivo. Se poi si considera che l'Adriatico centrale é, tra i mari del Mediterraneo, oltre che quello che presenta il maggior inquinamento da idrocarburi, quello che presenta il maggior numero di piattaforme e navi adibite al trasporto di petrolio, é evidente come i rischi di incidenti imprevisti siano elevati".

Secondo Fabrizia Arduini, responsabile del settore energia del WWF Abruzzo, "una delle maggior incongruenze del progetto specifico di Ombrina risiede nell'assenza di un'approfondita analisi dei rischi, nonostante la FSPO verrebbe posizionata ad appena 10 km dalla costa di una zona che dal 2001 é da considerarsi un parco nazionale a tutti gli effetti".

In chiusura della conferenza stampa, il presidente del WWF Abruzzo Luciano Di Tizio ha voluto stigmatizzare "il comportamento al riguardo del governo Monti, che nonostante non sia stato eletto dai cittadini continua a sostituirsi al parlamento e persiste nel concedere ulteriori permessi di ricerca alle compagnie di estrazione", mentre ha inteso rivolgere un plauso "alla giunta regionale e, più in generale, alla classe politica abruzzese che, forse con un'unica eccezione, a prescindere dai differenti schieramenti é compatta contro la deriva petrolifera".

Lorenzo Ciccarelli 


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