Omicidio #Emmanuel, killer: "I miei beni alla vedova". Udienza finita: Gip non convalida fermo

Legale di Amedeo Mancini: "Offre tutto quello che possiede"

11 Luglio 2016   13:22  

L'assassino di Emmanuel, il nigeriano ucciso a Fermo in un pestaggio, ha messo a disposizione della vedova dell'uomo metà della sua casa colonica. "Non e' un allevatore di tori, anche lui sta fra gli ultimi.

La responsabilita' morale se la sente tutta e per questo, si e' messo a disposizione delle vedova offrendo tutto quello che possiede" ha detto a Sky tg24 Francesco de Minicis, legale di Amedeo Mancini, al termine dell'udienza di convalida.

L'uomo è accusato di aver ucciso con un pugno Emmanuel Chidi Nnmadi.

La vittima, un 36enne richiedente asilo fuggito con l'allora fidanzata 24enne dall'orrore di Boko Haram (in una drammatica traversata in cui la donna ha anche perso un bimbo) e ospitato da settembre scorso dal seminario vescovile della cittadina marchigiana, stava passeggiando con la moglie in via XX settembre quando Mancini ha iniziato a provocare la coppia, chiamando "scimmia" lei e insultando pesantemente anche lui.

Emmanuel ha reagito alle provocazioni, e l'italiano, noto ultrà della squadra locale, ha sradicato un palo segnaletico per usarlo a mo' di spranga, e ha colpito il nigeriano riducendolo in fin di vita.

Dopo un giorno di agonia, attaccato al respiratore, Emmanuel e' morto.

Ieri i funerali nel duomo di Fermo cui hanno preso parte anche il presidente della Camera, Laura Boldrini, il ministro Maria Elena Boschi e il vicepresidente del Parlamento europeo David Sassoli.

 

Il Gip di Fermo Marcello Caporale non ha convalidato il fermo di Amedeo Mancini, l'ultrà di destra che ha ucciso il profugo nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi, ma contestualmente ha disposto la custodia cautelare in carcere per l'uomo, che era indagato per omicidio preterintenzionale aggravato dall'odio razziale. Lo ha reso noto il difensore dell'ultrà, l'avv. Francesco De Minicis.

 

Amedeo Mancini, il 39enne fermato per omicidio preterintenzionale aggravato per la morte del migrante nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi, ha confermato la sua versione dei fatti. Lo ha riferito il suo legale, avvocato Francesco De Minicis, parlando con i giornalisti che gli chiedevano i motivi della brevità dell'udienza di convalida, durata meno di due ore. Secondo De Minicis, Mancini ha ammesso di aver insultato la compagna di Emmanuel, chiamandola "scimmia africana", e di essersi difeso con un pugno quando il giovane nigeriano lo ha aggredito. "Ha anche ribadito di non avere nessuna intenzione di uccidere - ha concluso l'avvocato".

 

Mancini "riconosce di avere una responsabilità morale ma non giuridica" nella morte del migrante nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi, per questo "mette a disposizione tutto quello che ha, un terzo di casa colonica e un pezzettino di terra lasciatagli dal padre, a disposizione della vedova".

Lo ha detto il difensore dell'ultrà, in stato di fermo per omicidio preterintenzionale con aggravante razzista, l'avvocato Francesco De Minicis, che non ha formalizzato la richiesta di arresti domiciliari, e si è rimesso alle valutazioni del giudice.  

 


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