Omicidio Mazza, Bisceglia nega di aver ucciso la compagna ed accusa i testimoni di aver mentito

19 Settembre 2013   11:35  

Non si rassegna a passare per colpevole Romano Bisceglia, accusato di aver barbaramente ucciso e fatto a pezzi la compagna Adele Mazza il 3 aprile 2010.

Il presunto omicida, infatti, che in questi giorni sta affrontando un nuovo processo di primo grado dopo l'annullamento del precedente per un errore di forma, ha reso al cospetto dei giudici della Corted'Assise del Tribunale di Teramo alcune dichiarazioni spontanee tramite cui ha ancora una volta professato la propria innocenza, a dispetto del fatto che l'accusa stia sinora ridimostrando la sua colpevolezza in maniera forse ancor più evidente  rispetto al primo processo.

Bisceglia, nello specifico, ha asserito di "aver visto per l'ultima volta Adele Mazza il 2 aprile 2010, il giorno prima della sua morte, quando é passata a casa mia per prendere il suo metadone al Sert", smentendo dunque i testimoni che hanno affermato invece di averlo visto con la vittima il giorno dell'omicidio, ed ha poi negato di aver utilizzato un carrello giallo per trasportarne i pezzi del cadavere in una scarpata non lontana da casa, poiché "era solo simile ad un carrello di mia proprietà, che si era rotto ed avevo dunque buttato", nonché di aver occultato una gamba della vittima in un secchio di Mocio Vileda ("non era mio neanche quello, il mio é sempre rimasto a casa").

In conseguenza delle dichiarazioni di ieri, il pm Giovagnoli ha chiesto di acquisire anche quelle rilasciate da Bisceglia nel processo annullato, al fine di confutarne la contraddittorietà.

La prossima seduta é intanto prevista il 7 ottobre, allorché inizierà l'audizione dei testi della difesa.

 

 

 


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