Omicidio Meredith, Lo Sfogo di Sollecito: "Sette Anni di Calunnie e Paure"

29 Marzo 2015   09:41  

ROMA - Si sfoga con i giornalisti Raffaele Sollecito all'indomani della sentenza di assoluzione piena incassata dalla Suprema Corte di Cassazione per non aver commesso in concorso con Amanda Knox l'omicidio di Meredith Ketcher.

«Qualcuno ha detto che per la morte di Meredith l'unico a pagare sarà ora Rudy Guede - dice Sollecito - ma io per sette anni ho avuto la vita sospesa, ho vissuto con la paura di essere arrestato sapendo di essere invece innocente».

«Non è facile neanche in questo momento riascoltare certe parole che sono riconducibili soltanto ad una terribile fantasia e che sono in realtà soltanto menzogne - spiega - Ho sempre cercato di rispondere alle accuse che mi venivano fatte con la verità delle prove. Nella documentazione dell'inchiesta di fatto non c'è nulla contro di me e Amanda. E quelle che sono state definite prove sin dall'inizio si sono rivelate degli errori». Per tutto questo tempo, aggiunge, ha vissuto «con la paura di non poter avere un futuro, di non poter fare piani a lungo termine ma di essere costretto a pensare a spazi temporali che non superavano i tre giorni».

Sollecito ha dichiarato di ver avuto sempre «fiducia» nella giustizia italiana e di «poter dimostrare, attraverso prove concrete» la sua «più totale innocenza».

Nessuno potrà risarcirlo, ma spera che il sistema giudiziario riconosca «la responsabilità di chi commette errori grandi».

A La Stampa di Torino, Raffaele aggiunge qualche parola sul rapporto con amanda: «Non la sento da tempo - dice - La pressione mediatica, un disegno che per me è incomprensibile, ha trasformato il nostro rapporto di amicizia in una relazione di coppia malefica, per cui ho deciso di allentare il rapporto. Troppo forte il dolore psicologico che ho provato. Mi sono sentito protagonista di una soap opera e ho deciso di abbandonare quel palcoscenico».


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