Omicidio Meredith: Oggi Cassazione Decide Su Raffaele Sollecito e Amanda Knox

Folla di pubblico per processo, si cambia aula

25 Marzo 2015   13:12  

Approda oggi in Cassazione per la seconda volta il processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher.

I giudici saranno chiamati a decidere sui ricorsi dei due giovani contro le condanne a 25 e 28 anni e sei mesi inflitte dalla Corte d'assise d'appello di Firenze per il delitto compiuto a Perugia la sera del primo novembre del 2007.

Raffaele Sollecito ha deciso di essere presente in Cassazione nel giorno del processo per l'omicidio di Meredith Kercher, che lo vede imputato per omicidio con la ex fidanzata Amanda Knox.

Il giovane, vestito con giacca e camicia scure, e' arrivato a 'Palazzaccio' e, con i suoi legali e con il padre Francesco, e' in attesa dell'avvio dell'udienza, che si svolgera' davanti alla quinta sezione penale, presieduta dal giudice Gennaro Marasca.

Solo 4 oggi le udienze pubbliche iscritte a ruolo, e quella sul delitto Meredith e' la seconda.

A sostenere l'accusa sara' il sostituto pg Mario Pinelli. Sollecito e Knox sono stati condannati in appello-bis dal Corte di Assise di Appello di Firenze rispettivamente a 25 e 28 anni e mezzo di reclusione, condanna che la Cassazione e' chiamata a decidere se confermare o meno.

Amanda e' tornata nel 2011 negli Stati Uniti, dopo l'assoluzione che la Corte di Assise di Appello di Perugia pronuncio' per lei e Sollecito in secondo grado.

Tale verdetto venne annullato dalla Suprema Corte il 25 marzo 2013 e le condanne in appello-bis vennero emesse a Firenze il 30 gennaio 2014.

Non sono presenti oggi in Cassazione i familiari di Meredith, rappresentati, come parte civile nel processo dall'avvocato Francesco Maresca.

Per il delitto avvenuto in via della Pergola a Perugia nella notte tra il 1 e il 2 novembre 2007 Amanda e Raffaele erano stati condannati in primo grado a 25 e 26 anni di carcere.

Per l'omicidio di Meredith e' gia' definitiva la condanna a 16 anni per il giovane ivoriano Rudy Guede, giudicato con rito abbreviato.

La Suprema Corte si deve pronunciare su una delle vicende giudiziarie più controverse degli ultimi anni.

I due imputati si proclamano estranei al delitto, gli avvocati chiedono di annullare le condanne inflitte dalla Corte d'assise d'appello di Firenze:25 anni di reclusione per Sollecito e a 28 anni e sei mesi per la Knox.

Se i ricorsi dovessero essere respinti le pene per Raffaele Sollecito e Amanda Knox diventeranno definitive.

Il dispositivo verrebbe subito trasmesso dalla Corte alla procura generale fiorentina che dovrà attivare (in poche ore è l'ipotesi più probabile) le procedure per l'arresto di Sollecito e quelle più complesse per l'estradizione della Knox.

Fare previsioni sui tempi della sentenza è praticamente impossibile ma la decisione dovrebbe arrivare in serata.

Secondo la ricostruzione dei giudici toscani, la Kercher venne uccisa in una "progressiva aggressività" innescata da una lite scoppiata nella casa di via della Pergola che divideva anche con la Knox. Per la Corte fu proprio quest'ultima a colpire mortalmente alla gola la studentessa inglese con un coltello da cucina poi sequestrato nella casa di Sollecito che a sua volta - sempre in base alla motivazione del collegio di Firenze - ne impugnava uno più piccolo e mai individuato. Aggressione alla quale prese parte anche Guede, l'unico a scegliere il rito abbreviato e che sta scontando una condanna ormai definitiva a 16 anni.

Tesi alla quale si oppongono però le difese dei due giovani.

Di "sviste, lapsus ed errori grossolani" hanno parlato nel loro ricorso i difensori del giovane pugliese, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori. In 653 pagine e 144 allegati hanno evidenziato quelli che ritengono i 200 errori della sentenza.

In particolare sulle prove genetiche. Hanno contestato invece la "violazione della regola indiziaria" e come si è formato il "libero convincimento" i difensori della Knox, gli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova. Anche loro concentrati sulla questione del Dna ma anche sull'attendibilità di alcuni testimoni.

Ad avviso dei legali "nessun indizio porta un peso specifico proprio" tale da condurre alla condanna "al di là di ogni ragionevole dubbio".

Chiederà invece che vengano respinti i ricorsi la famiglia Kercher, costituita parte civile con gli avvocati Francesco Maresca, Serena Perna e Vieri Fabiani.

I congiunti della studentessa attenderanno a Londra la sentenza. Chiusi nel loro dolore ma con "la speranza che si metta fine" al caso dell'omicidio di Meredith Kercher.

Intanto il processo Meredith si è spostato dall'aula della quinta sezione penale all'Aula magna di 'Palazzaccio'.

La decisione e' stata presa dopo che la folla di pubblico presente in udienza - tra avvocati, curiosi e cronisti - ha reso l'aula, dove il giudice relatore sta ora svolgendo l'esposizione delle varie tappe della vicenda, impraticabile.

In particolare numerose persone, tra cui diversi giornalisti, non sono riusciti ad entrare in aula.

Al termine della relazione, dunque, il processo si spostera' nell'Aula magna, dove il sostituto pg Mario Pinelli svolgera' la requisitoria.


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