Omicidio Rea, processo d'appello per Parolisi: il procuratore Como chiede la conferma dell'ergastolo

Il procuratore generale, Romolo Como, ha chiesto la conferma dell'ergastolo per Salvatore Parolisi.

Lo ha fatto nel corso della prima udienza in Corte d'Assise d'Appello davanti ai giudici togati Catelli e Servino.

L'udienza è la prima di tre in programma per l'appelo di Parolisi, condannato in primo grado all'ergastolo per l'omicidio della moglie Melania Rea, uccisa il 18 aprile 2011  a Ripe di Civitella.

Parolisi è arrivato presto nel Tribunale di Corte d'Appello, nell'area ovest della città, blindatissimo.

Impossibile anche solo vedere da lontano l'ex caporalmaggiore che aveva invece chiesto una udienza a porte aperte, richiesta rigettata dal giudice Luigi Catelli.

In mattinata il procuratore Como aveva sostenuto che l'impianto accusatorioche ha portato alla condanna al carcere a vita dell'ex caporalmaggiore regge, anche se le motivazioni scritte nel giudizio di primo grado restano carenti.

L'udienza si è conclusa a tarda sera. Parolisi ha lasciato il tribunale alle 18 per fare ritorno al carcere di Teramo.

L'avvocato Mauro Gionni, che rappresenta la parte civile e quindi la famiglia Rea, ha sostanzialmente confermato la richiesta di condanna dell'ex caporalmaggiore.

In mattinata Gionni aveva spiegato il motivo secondo il quale non ci saranno sorprese. "Da un rito abbreviato sono state avanzate richieste di rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale (riassunzione di prove già acquisite in primo grado o l'assunzione di prove nuove). Queste cose sono nella disponibilità dei giudici come lo erano in primo grado. Sono cose già discusse e non credo saranno accolte". Parolisi ha lasciato l'aula in Corte d'Assise d'Appello poco prima delle 18 per tornare nel carcere di Teramo.

Il processo si aggiornera' venerdi' prossimo quando tocchera' alla difesa dell'imputato calare le proprie carte puntando dritto alla richiesta di assoluzione.

Al fianco di Parolisi in aula c'erano gli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile.

Al suo ingresso Gentile si è lasciato sfuggire una critica al gup di Teramo Marina Tommolini che ha condannato Parolisi all'ergastolo . "Si apre un processo d'Appello - ha detto - all'insegna della richiesta forte alla corte di un processo sereno ed equilibrato, senza deriva emotiva. Chiediamo una discussione pacata, di tutti gli elementi attraverso una rivisitazione di tutti i passaggi, le testimonianze, le perizie, le consulenze, perché, sinceramente l'approccio del primo giudice é stato emotivo".

I difensori contesteranno punto per punto le motivazioni che hanno portato il gup di Teramo Tommolini alla condanna all'ergastolo in primo grado.

Nell'udienza di venerdi' Parolisi, che continua a proclamarsi innocente, potrebbe rilasciare dichiarazioni spontanee.

"Lo decidera' lui alla fine - dice l'avvocato Valter Biscotti. Siamo di fronte ad un'accusa mobile, ci tocchera' smontarla come nel primo grado del processo dimostrando come la ricostruzione del giudice sia stata fantasiosa".

La difesa di Parolisi ha anche annunciato che presenterà istanze preliminari e richieste di inserimento di nuove perizie. Se le istanze della difesa, che probabilmente riguarderanno nuove perizie su due macchie di sangue - una nel boschetto e una sul corpo di Melania - dovessero essere respinte, si andrebbe avanti velocemente con sentenza che potrbbe arrivare già venerdì sera.

Tuttavia l'accoglimento delle istanze viene considerato un fatto eccezionale, perché si tratta di un processo "chiuso", essendosi svolto in primo grado con rito abbreviato. 

In aula presente anche il fratello di Melania Rea, Michele che ha commentato: "In primo grado è stata fatta giustizia e credo le richieste di Parolisi non saranno accolte, perchè noi non cercavamo un colpevole qualunque, noi cercavamo il colpevole e tutte le piste battute portavano proprio a lui".

La prossima udienza sarà venerdì 27 settembre.

(aggiornato alle ore 19 del 25 settembre)