Omicidio Rigante, per la difesa non ci fu premeditazione

03 Febbraio 2014   13:48  

"Non c'e' stata premeditazione". E' uno passaggi chiave dell'arringa dell'avvocato Franco Metta, legale di Massimo Ciarelli, che ha chiesto per il suo assistito l'attenuante della provocazione.

Secondo l'avvocato Metta si tratta di omicidio preterintenzionale "perche' - ha detto ai cronisti - in base alle risultanze della prova scientifica in particolare, risulta che non ci fosse la volonta' da parte di Ciarelli di provocare la morte di Rigante, bensi' soltanto di procurargli delle lesioni.
Parliamo del colpo di pistola, dell'altezza dalla quale e' stato sparato, della distanza dalla quale e' stato sparato. Parliamo del fatto che, se io ho intenzione di ammazzare una persona, innanzitutto reitero i colpi e poi li indirizzo verso una parte vitale. Non si e' mai sentito che il sopra gluteo sia una parte vitale.

Rigante era alla merce' del suo aggressore. Se l'aggressore avesse voluto provocare la morte non solo avrebbe esploso piu' colpi di pistola, ma avrebbe mirato al tronco o al capo.

Questo fa di un omicidio premeditato volontario contestato dal pm, a mio parere, un omicidio preterintenzionale".
Al momento e' in corso l'aringa dell'avvocato Romanazzi, difensore di Luigi, Antonio e Angelo Ciarelli.


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