Omicidio San Salvo, due fermi giudiziari, gli inquirenti"prove inconfutabili", i due negano tutto

14 Agosto 2012   22:11  

Vicino ad una svolta l'indagine per l'omicidio a San Salvo di Albina Paganelli, uccisa a coltellate per una rapina finita male.

Ci sono ben due fermi giudiziari un 28enne di San Salvo V.P. e un 31enne rumeno C.G..

Il primo era già stato condotto in procura alle 17.40 e pare che abbia negato ogni addebito girando la colpa al rumeno.

Da fonti investigative pare che durante la perquisizione della sua abitazione sia stato trovato un coltello compatibile a quello usato per uccidere pa Paganelli e delle scarpe sporche di sangue.

 "Stiamo interrogando testimoni e persone informate sui fatti", aveva detto si cronisti questo pomeriggio il capitano Giuseppe Loschiavo, comandante della Compagnia di Vasto. "In serata avremo un quadro più chiaro della vicenda". Se il sostituto procuratore Enrica Medori ha ritenuto di emetere l'ordine restrittivo evidentemente le prove rintracciate nell'abitazione sono importanti.

Nel pomeriggio l'avvocato Giovanni Cerella che rappresenta la famiglia della vittima, la figlia e i 4 fratelli aveva dichiarato: "E' un fatto gravissimo. Un omicidio il cui movente è ancora da chiarire: potrebbe essere una rapina, oppure una vendetta perché la donna si sarebbe lamentata per il disturbo arrecato da queste persone alla quiete pubblica. In questo secondo caso, ci sarebbe l'aggravante dei futili motivi".

Sono ancora in corso degli accertamenti incrociati e non è detto che i fermi si tramutino in arresti entro questa stessa notte.

 


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