Omicidio Yara Gambiraso Intercettazione Scioccante della Moglie di Bossetti

27 Febbraio 2015   09:44  

BERGAMO - E' Marita Comi a lanciare l'accusa più pesante nei confronti di Massimo Giuseppe Bossetti, l'uomo accusato dell'omicidio di Yara Gambiraso che è custodito in carcere dal giugno del 2014.

La moglie, intercettata, dopo aver giurato sull'innocenza del marito pubblicamente, in privato si sfoga e chiede senza mezzi termini:

"Tu eri lì. Non puoi girare lì tre quarti d’ora, a meno che non aspettavi qualcuno", ha gridato la donna a Bossetti durante il colloquio in carcere. A rivelarlo il Corriere della Sera.

Un secondo punto, poi, non coincide con l'accusa, quello del ritorno davanti alla palestra un'ora dopo la scomparsa di Yara alle 19.51 del 26 novembre 2010, smentendo la ricostruzione dei fatti di Bossetti, che sostiene di di essere passato su quella strada poco dopo le 18, appena finito il lavoro, giusto per tornare a casa.

L'uomo è formalmente accusato di omicidio volontario aggravato e calunnia nei confronti di un collega sui cui avrebbe puntato il dito per l'omicido della 13enne di Brembate di Sopra, scomparsa il 26 novembre 2010.

L'avvocato di Bossetti, Claudio Salvagni, parla di un capo di imputazione «un pò laconico», in cui si fa riferimento all'aggressione messa a segno «alternativamente con pugni e coltelli», come se l'assassino avesse usato entrambe le mani per colpire con un coltello da taglio e un coltello da taglio e punta.

Con la chiusura dell'indagine il legale potrà entrare in possesso di tutto il materiale in mano alla procura di Bergamo, un fascicolo di circa 60 mila pagine, quindi avrà a disposizione 20 giorni di tempo per preparare una memoria difensiva e eventuali controdeduzioni alle accuse formulate dal pm che punta, in primis, sulla 'prova regina', del Dna dell'indagato trovato sui leggings della vittima.


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