Omicidio coniugi Del Vecchio: sul luogo del delitto un mocio insanguinato

Marco Del Vecchio lo avrebbe usato per ripulire la scena

30 Gennaio 2013   10:45  

Emergono nuovi inquietanti particolari nelle indagini per il duplice omicidio dei coniugi Emidio Del Vecchio, 78 anni, ed Adele Tumini, 72, uccisi a Vasto il 17 novembre scorso dal figlio 37enne Marco, rinchiuso nel penitenziario di Torre Sinello.

Nell'appartemento di via Anghella teatro dell'efferato episodio, infatti, i carabinieri del Ris di Roma hanno rinvenuto, oltre ai due coltelli utilizzati dall'omicida, anche un mocio Vileda ancora intriso di sangue, di cui vi erano tracce anche sul manico. Pressoché certo che Marco Del Vecchio se ne sia servito per pulire il pavimento sporco di sangue nel tentativo di nascondere le prove del suo gesto, non curandosi però di farlo sparire.

I tre reperti, ora, dovranno essere sottoposti agli accertamenti tecnici irripetibili nei laboratori dei Ris di Tor di Quinto, al fine di rinvenire su di essi le impronte. L'esito degli esami é atteso per venerdì.

La presenza sulla scena del crimine del mocio, secondo l'avvocato degli altri due figli della coppia assassinata, Osvaldo e Nicoletta (costituitisi parte offesa), costituisce un evidente indizio circa la capacità di Marco Del Vecchio di intendere e di volere, ancora oggetto di accertamenti ed esami da parte dei periti psichiatrici. Bisognerà però attendere ancora due mesi per il deposito della relazione definitiva, decisiva per stabilire lo stato mentale dell'uomo e, di conseguenza, se potrà essere processato o meno.

Lorenzo Ciccarelli


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