Operazione “SELVA OSCURA” Smantellate le cellule di spaccio di stupefacenti a Montesilvano

20 Febbraio 2018   13:10  

I Carabinieri della Compagnia di Montesilvano hanno dato esecuzione a 13 misure cautelari nei confronti di soggetti già coinvolti in vicende giudiziarie anche del medesimo genere (ad eccezione di Spinelli Daniel) prevalentemente appartenenti a famiglie di origine rom stanziali da tempo in città.

I provvedimenti sono stati emessi dai giudici per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara – Dott. Sarandrea e dott. Bongrazio – su richiesta dei sostituti Procuratori Dott.essa Silvia Santoro e Dott. essa Anna Benigni in seguito ad un’attività d’indagine svolta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesilvano.

Oltre ai provvedimenti custodiali, sono state eseguite 3 perquisizioni personali e domiciliari su decreto dell’A.G. nei confronti di altrettanti indagati coinvolti nell’indagine. L’operazione è stata estesa anche alla provincia di Teramo.

Le ipotesi di reato contestate sono detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, uso arbitrario delle proprie ragioni, usura, estorsioni. L’indagine ha consentito di documentare che l’attività di spaccio aveva forma pressoché continua e con i caratteri della professionalità in particolar modo nella piazza di spaccio delle case popolari di via Rimini. (artt. 73 comma 1° e 80 del D.P.R. 9.10.1990 n. 309, art. 393 C.P., ARTT 644, 629 C.P.).

L’aspetto qualificante dell’inchiesta è dato dalla capillarità dello spaccio realizzato da cellule indipendenti che rifornivano il “cliente di strada”.

Si tratta, dunque, di un’indagine che ha disarticolato l’ultimo anello di rifornimento, quello più pervicace, più parcellizzato sul territorio, spesso più difficile da colpire in quanto sempre allerta, sempre vigile.

L’attività, sviluppata attraverso il costante controllo del territorio e supportata da un’articolata attività tecnica, sequestri di sostanza stupefacente, servizi di osservazione, individuazioni fotografiche e sommarie informazioni acquisite dagli acquirenti fermati durante i controlli ha consentito di disvelare l’esistenza della rete di vendita di stupefacente e della piazza di spaccio soprattutto all’interno delle abitazioni di edilizia popolare nel quartiere di via Rimini.

Attorno a queste vigeva un collaudato sistema di “vedette” che vigilava sull’eventuale arrivo delle forze di polizia. Da queste postazioni venivano “filtrati” e selezionati i clienti. Un importante canale di rifornimento si è rivelato essere quello dei fratelli Gjini, abitanti a Teramo.

Sono centinaia gli episodi di cessione di stupefacenti censiti, anche verso minori. Nel corso dell’attività, per la quale le dinamiche delinquenziali hanno reso necessario sviluppare costanti convergenze investigative con altri Reparti dell’Arma anche della Provincia di Teramo.



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