Operazione anti prostituzione, numerose intercettazioni in possesso degli inquirenti
Emergono ulteriori dettagli in merito alla nuova operazione anti prostituzione recentemente intrapresa nel territorio compreso tra Martinsicuro ed Alba Adriatica, e che ha portato al sequestro di ben 29 abitazioni.
Decisive, ai fini del provvedimento, potrebbero essere state le numerose intercettazioni telefoniche in possesso degli inquirenti, in quanto sembrerebbero dimostrare che i proprietari delle abitazioni poste sotto sequestro sapessero ciò che avveniva nelle loro case.
Tra gli intercettati, c'è chi dà ad amici il numero di alcune ragazze ("Una ci sta...se mi dice che ti posso dare il numero, io glielo dico... però non fare danni... vai su al terzo piano...tranquillo...calmo"), o chi, invece, raccomanda ad una ragazza di non causare un eccessivo via vai di clienti ("Il lavoro è molto, ma solo pochi clienti perchè sennò mi controllano").
Queste ed altre intercettazioni hanno dunque convinto il Tribunale del Riesame a contestare ai proprietari degli alloggi non solo il favoreggiamento della prostituzione ma anche "l’aver dato in locazione appartamenti allo scopo dell’esercizio della prostituzione".
Più precisamente, secondo i magistrati, "le circostanze rendono evidente che, nel caso specifico, non si rientri nell’ambito di una di quelle situazioni che la recente giurisprudenza ha classificato penalmente irrilevante sotto il profilo del favoreggiamento, sfruttamento della prostituzione non rilevandosi la mera sporadica concessione in locazione di un immobile ad una singola prostituta, ma al contrario una vera e propria attività di lucro consistente nella sistematica messa a disposizione di almeno 30 appartamenti ad una comunità di donne dedite alla prostituzione in appartamento.
Le conversazioni intercettate consentono di apprezzare la reale e consistente portata del fenomeno e di individuare i ruoli che ciascuno ha ricoperto, potendosi distinguere il proprietario locatore dell’immobile".
