Ora Tsipras Chiude Banche e Borse per 6 Giorni. La Mossa della Disperazione contro l'Eurogruppo

29 Giugno 2015   05:56  

In tutta la Grecia è assalto ai bancomat, i correntisti (cittadini) fanno code di ore per ritirare almeno alcuni spiccioli e poter contare su qualche soldo in caso si palesi l'uscita dall'Euro della Grecia.

Dal canto sui il premier eletto solo un anno fa Alexis Tsipras ha chiuso, dopo l'ultima fumata nera delle trattative con l'eurogruppo, banche e borse per sei giorni da oggi.

Tsipras repinge con forza la proposta dei creditori ed il blocco della sua idea di indire un referendum.


«I tentativi di cancellare il processo democratico sono un insulto e una vergogna per le tradizione democratiche in Europa», ha detto Tsipras, assicurando che i depositi dei cittadini sono al sicuro e accusando la Bce per la decisione di chiudere le banche e la Borsa.

La Banca centrale europea, ha però aggiunto, non «fermerà il processo del referendum». I paesi dell'euro, ha aggiunto, «possono dare alla Bce la liberta' di ripristinare la liquidita' delle banche anche stanotte stessa». La decisione di respingere la richiesta greca «per una breve estensione del programma», rileva, «è un atto senza precedenti per gli standard europei e mette in questione il diritto di un popolo sovrano di decidere».

«Le decisioni di Bce ed Eurogruppo hanno un solo obiettivo: tentare di soffocare la volonta' del popolo greco, ha poi scritto su Twitter Tsipras aggiungendo: «non ci riusciranno: accadrà l'esatto opposto. Il popolo greco resisterà con ancor più caparbietà».

Paura anche dall'altro lato dell'oceano dove Barak Obama vuole vederci chiaro nella crisi europea ed ha chiamato Angela Merkel


I due leader, riferisce la Casa Bianca, hanno concordato che è «di cruciale importanza riprendere un cammino che consenta alla Grecia riforme e crescita all'interno dell'Eurozona». I team economici dei due capi di Stato resteranno in «stretto contatto» per «monitorare la situazione».

«La Banca di Grecia, come membro dell'Eurosistema, prenderà tutte le misure necessarie per assicurare la stabilità finanziaria per i cittadini greci in queste difficili circostanze», aveva detto il governatore della Banca centrale greca, Yanni Stournaras nella nota diffusa oggi dalla Bce al termine del Consiglio dei Governatori.

Il Consiglio direttivo della Bce ha lasciato invariati i fondi di emergenza Ela (Emergency liquidity assistance). Il Consiglio direttivo, si legge nella nota dell'Istituto di Francoforte, «ha deciso di mantenere il massimale per la concessione di liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche a livello deciso venerdì 26 giugno». La Bce si dice comunque «pronta a riconsiderare la sua decisione». e precisa che «continuerà a monitorare da vicino la situazione e le potenziali implicazioni» che queste circostanze avranno «sulla politica monetaria» dell'area dell'euro.

Il Consiglio direttivo della Bce, continua la nota, «ha preso atto della decisione del Governo greco di indire un referendum» per il prossimo 5 luglio e «della mancata proroga del programma di salvataggio» che scade il prossimo 30 giugno. In seguito a queste decisioni la Bce «lavorerà a stretto contatto la Banca di Grecia per mantenere la stabilità finanziaria».

Il Consiglio direttivo della Bce ha poi accolto «con favore» l'impegno da parte dei ministri degli stati membri dell'area dell'euro «di prendere tutte le misure necessarie per migliorare ulteriormente la
resistenza delle economie dell'area dell'euro e di essere pronti ad adottare delle misure per rafforzare l'Unione economica e monetaria».

L'impegno dell'Eurogruppo e della Bce «ad utilizzare tutti gli strumenti disponibili per preservare l'integrità e la stabilità dell'area dell'euro» è molto positivo e dimostra che la zona euro «è oggi in posizione di forza per rispondere agli eventuali sviluppi in modo tempestivo ed efficace a secondo delle necessità», ha detto il direttore generale dell'Fmi, Christine Lagarde. «Ho informato il Comitato esecutivo dell'Fmi sul risultato inconcludente delle recenti discussioni sulla Grecia a Bruxelles. Ho condiviso la mia delusione e ribadito il nostro impegno a continuare a lavorare con le autorità greche», ha continuato Lagarde.

«I capi del Governo dell'Ue devono agire e tra loro il cancelliere tedesco, Angela Merkel, detiene, in quanto rappresentante del Paese più importante la chiave per la soluzione. Spero che la utilizzerà», ha affermato in un'intervista alla Bild il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis.

«Non potevamo accettare la proposta ma - sottolinea Varoufakis - non potevamo respingerla semplicemente data l'importanza della questione per il futuro della Grecia. Per questa ragione abbiamo deciso di rivolgerci ai nostri cittadini per dare a loro la scelta» se accettare o meno la proposta avanzata dai creditori. Il ministro greco, tuttavia, si è detto «aperto a nuove proposte da parte delle istituzioni europee» dopo il fallimento del negoziato ieri. «Noi abbiamo già messo le nostre proposte sul tavolo. Ora spetta alle istituzioni europee mostrare buona volontà», ha sottolineato ancora Varoufakis.

Il referendum di domenica prossima ci sarà, «che lo vogliano o meno i nostri partner», aveva detto Tsipras nella notte in Parlamento, esortando i greci a respingere le proposte dei creditori internazionali. Ai deputati, che hanno approvato il referendum con 178 voti a favore e 120 contrari, Tsipras ha assicurato che il risultato del referendum verrà rispettato.

«Con una riposta negativa al referendum c'è il rischio reale di un'uscita dell'area dell'euro della Grecia», dice ai microfoni di 'Europe 1-iTélé-Le Monde, il premier francese, Manuel Valls. «Il referendum - sottolinea Valls - è una scelta sovrana. Non si può criticare la scelta di consultare il popolo da parte di un governo ma i greci devono scegliere lucidamente». A priori, rileva ancora il premier francese, «non conosciamo né gli uni né gli altri le conseguenze sul piano economico e politico di un'uscita della Grecia dall'area dell'euro. Dobbiamo fare tutto il possibile affinché la Grecia resti nella zona euro». Comunque, aggiunge Valls, «bisogna rispettare sia la democrazia che le regole europee».

Tsipras «ha fallito drammaticamente e sonoramente» e il suo referendum «è una farsa», afferma l'ex primo ministro ellenico Antonis Samaras, leader del partito conservatore Nuova Democrazia, nel suo attacco in aula contro il referendum indetto per domenica prossima. Secondo il leader della principale forza di opposizione, Tsipras sta chiedendo al popolo greco «di approvare l'uscita dall'Unione Europea». «Noi greci vogliamo rimanere fermamente nel cuore dell'Europa - ha detto ancora Samaras - il referendum ci trascina fuori dall'Europa».


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