Entusiasmo e grande partecipazione nel capoluogo abruzzese dove Giannino ha anche visitato il centro storico che attende ancora la ricostruzione e la ripartenza. Giannino è il primo candidato premier che visita la città di L’Aquila. Decine di persone e rappresentanti della società civile lo hanno accolto e ascoltato i 10 punti del programma elettorale di Fare:
1) fermare il debito pubblico;
2) fermare la spesa pubblica;
3) fermare le tasse;
4) liberalizzare l’economia;
5) sostenere i livelli di reddito e la formazione;
6) fermare la corruzione e i conflitti di interesse;
7) far funzionare la giustizia;
8) liberare la potenzialità di giovani e donne;
9) restituire alla scuola e alla università il ruolo di volano della società;
10)introdurre un vero federalismo trasparente.
“Nella giornata del ricordo della Shoah, è fondamentale ricordare non solo lo sterminio ma anche chi siamo rinnovando, soprattutto per i giovani, lo studio e la conoscenza affinché tutte le intolleranze siano cancellate”, ha dichiarato Giannino.
“Dare il voto alla destra e alla sinistra, responsabili solidalmente del declino degli ultimi 18 anni, vuol dire tornare indietro. Sarebbe masochistico credere alle loro teorie”. E quanto alla salita in politica di Mario Monti, Giannino afferma “che la sua agenda non ha numeri, non ha nessuna proposta concreta e non è credibile. L’alleanza con Casini, Fini e Montezemolo è portatrice di enormi conflitti di interesse”.
E quanto al voto utile “occorre far vedere risultati concreti attraverso la campagna elettorale, occorre farci conoscere e far parlare di noi: gli unici con un programma serio e giustificato coi fatti e i numeri. Questo è il voto utile”.
Nel visitare il centro storico di L’Aquila il leader di Fare ha dichiarato “che l’inefficienza dell’azione dello Stato si tocca con mano e si vede chiaramente”. L’invito del leader di Fare è quello di organizzare una marcia comune fra gli aquilani e gli abitanti delle comunità dell’Emilia Romagna, anch’essi colpiti dal più recente terremoto e allo stesso modo abbandonati dal rimpallo delle responsabilità della politica e degli amministratori.
A sostenerlo ed accompagnarlo i candidati alla Camera dei Deputati e al Senato della lista Fare in Abruzzo, esponenti della società civile, non dediti alla politica, mai eletti precedentemente, casellario giudiziale pulito.