Ospedale Unico sul territorio teramano, il Sindaco Brucchi già individuato posizionamento

07 Aprile 2017   10:41  

Il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, accoglie positivamente le dichiarazioni rilasciate alcuni giorni fa dall'assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci, quando ha dichiarato che la sede dell'ospedale unico deve essere individuata nel territorio teramano. 
«Si tratta, ovviamente, - spiega il sindaco - di una valutazione oculata, in quanto non è possibile pensare che una città capoluogo di provincia non debba avere nel suo territorio l’ospedale di riferimento».
La programmazione della Asl, che prevede un ospedale per acuti e la riqualificazione dei nosocomi periferici, secondo Brucchi avrebbe una razionalità che si concretizza nel fatto che è necessario realizzare un ospedale unico, moderno, antisismico, che comunque non rappresenta la soluzione di tutti i mali della sanità teramana ma che diverrebbe sicuramente «un punto fondamentale ed importante per il suo sviluppo crescente».
La Asl di Teramo paga a tutt’oggi una mobilità passiva di oltre 60 milioni di euro l'anno, derivante secondo il primo cittadino dalla scarso comfort delle strutture, dalla carenza ormai cronica di personale medico ed infermieristico e dall'aggiornamento della strumentazione elettro-medicale, delle apparecchiature.

Da quando si è aperto il dibattito sull'ospedale unico, diverse sono state le proposte per la localizzazione della sede.

Il primo presupposto è che si realizzi nell'area del territorio comunale.
In questo senso, il sindaco ritiene buona e la proposta del vicepresidente del consiglio regionale, Paolo Gatti, che individua nell'area industriale di San Nicolò una possibile locazione.

Altrettanto positiva viene definita la proposta del consigliere comunale Maurizio Verna, che prevede l'insediamento di un ospedale unico nella zona in prossimità della rotonda dello stadio di piano d’Accio. 

Brucchi propone una ulteriore ipotesi, in località Piane Sant’atto: «da una prima valutazione ha tutte le caratteristiche per rispettare i parametri previsti nello studio realizzato recentemente dal Direttore Generale della Asl, Fagnano. L’area di intervento ha una estensione considerevole che prevede la possibilità di ulteriori sviluppi successivi».

In essa non vi sono aree edificabili e fabbricati né aziende insediate.

Interessante, ai fini della proposta, sempre secondo Brucchi, la presenza in confine con il Centro Iperbarico, struttura sanitaria già in esercizio. Per quanto riguarda l’accesso, sarebbe garantito dalle vie della grande comunicazione, con il vicino svincolo di San Nicolò – Sant’Atto della SS 80 (raccordo Teramo-Mare), nonché dall’innesto con la SP 3 San Nicolò-Garrufo di collegamento con la Val Vibrata.

«È chiaro che questa proposta, così come le altre, dovrà essere valutata e discussa in un Consiglio Comunale straordinario, aperto, al quale dovranno prendere parte, oltre a Regione, Provincia e Asl, tutti rappresentanti politici del territorio», avverte il primo cittadino.

 

 


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