Panta Rei: Retata Antimafia a Palermo e Bagheria, 38 Arresti. Stop Fiume Stupefacenti dal Sudamerica

16 Dicembre 2015   12:19  

Palermo - C'era una donna al vertice del clan che gestiva gli affari, il traffico di droga e la cassa. 

E' quanto emerso dall'indagini culminata nell'operazione "Panta Rei" nell'ambito della quale i carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito 38 fermi tra capi o gregari dei mandamenti mafiosi di Palermo Porta-Nuova e Bagheria. Si tratta della moglie di un boss di Porta-Nuova, accusata di avere diretto le attivita' criminali del clan, sulla base delle direttive impartite dal marito detenuto, condizionando costantemente le attivita' anche degli altri affiliati e capi famiglia, in particolare nel settore del traffico degli stupefacenti. A lei spettava anche la gestione della cassa, occupandosi soprattutto del sostentamento delle famiglie dei detenuti. 

Secondo quanto accertato dai carabinieri, Teresa Marino, 38 anni, eseguiva con autorevolezza ed efficienza le indicazioni impartite dal carcere dal marito, l'influente boss Tommaso Lo Presti, detenuto in carcere.

Un compito che svolgeva da capace manager, in grado di guidare le dinamiche economiche, gli affari e un aspetto cruciale per la vita della cosca: la cassa, che diventava strumento di gestione sapiente e oculata delle finanze del clan, operando anche scelte e tagli, se necessario; ma anche una formidabile leva per assistere le famiglie dei reclusi, le cui necessita', peraltro, da moglie di un recluso e da mamma, condivideva.

I clan di Palermo Porta Nuova e Bagheria avevano organizzato un fiorente traffico di droga; un fiume di stupefacenti che proveniva dal Sudamerica.

Soprattutto avevano relizzato un serrato controllo del territorio, condizionando interi settori economici, in particolare quello ittico: ingenti disponibilita' di denaro, pressioni, intimidazioni che hanno drogato il comparto e colpito la concorrenza, tanto da determinare il fallimento di diverse aziende legali, instaurando un vero e proprio monopolio.

Ventisette le vicende estorsive documentate ai danni di imprenditori del settore edile e commercianti che, dopo essere stati convocati, hanno ammesso le richieste degli uomini del pizzo. Un segnale giudicato positivamente dagli investigatori.

"E' una operazione importante", perche' i mandamenti mafiosi di Palermo Porta Nuova e Bagheria "sono ritenuti centrali nella gestione strategica degli interessi di Cosa nostra palermitana".

Lo dice il comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, colonnello Giuseppe De Riggi, commentando l'operazione "Panta Rei" con i suoi 38 fermi, tra cui la moglie di un boss del clan di Porta Nuova, "figura importante e autorevole", conferma, "in un ambito familiare di peso, e che riusciva a riportare le direttive dei parenti detenuti condizionando le attivita' della cosca". "Gli imprenditori convocati in caserma - aggiunde l'ufficiale - hanno confermato le pressioni, collaborando con gli investigatori. E questo non e' da sottovalutare, perche' in altri casi e in altri tempi incontravamo un atteggiamento reticente che adesso non c'e'".


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