Paolini (Idv): Verificare l'effetto della riforma del lavoro sulla piaga delle dimissioni in bianco

13 Agosto 2012   17:47  

"Il fenomeno delle cosiddette 'dimissioni in bianco' riguarda un gran numero di lavoratrici, anche in Abruzzo: donne costrette, pur di ottenere il lavoro, a firmare un atto di dimissioni senza data, consentendo a persone senza scrupoli di poterlo utilizzare in qualsiasi momento successivo e mandare a casa, senza troppi problemi, la lavoratrice che eventualmente si ammala o entra in gravidanza". E' quanto dichiara il Consigliere regionale Lucrezio Paolini (IdV). "Una barbarie contro le donne", prosegue il Consigliere, "ma in generale contro i lavoratori precari, che trova terreno fertile anche a causa di una gravissima crisi occupazionale.

A questa prassi incivile e illegale, ma soprattutto odiosa perche' colpisce le lavoratrici quando sono maggiormente indifese, si tento' di porre rimedio approvando la Legge n. 188 del 2007, che sostanzialmente interveniva a monte, prevedendo l'obbligo di utilizzare una modulistica particolare, con codici alfanumerici progressivi. Una Legge di civilta', ma purtroppo abrogata appena un anno dopo (nel 2008, uno dei primi atti del Governo Berlusconi) evidentemente sotto la spinta di esigenze inconfessabili. Piu' recentemente, con la Legge di riforma del lavoro (ministro Fornero) sono stati introdotti alcuni meccanismi di tutela che, pero', appaiono piuttosto blandi e meno garantisti rispetto alle norme abrogate.

E' necessario, pertanto, conoscere al piu' presto gli effetti della riforma, per verificare se almeno in parte corrispondono alle attese e agli intenti dichiarati. Alla ripresa dei lavori, nel mese di settembre, chiedero' al Consiglio regionale di votare una risoluzione urgente, al fine di organizzare un adeguato sistema di controlli anche sul territorio regionale e verificare, mediante il monitoraggio dei dati e delle testimonianze, la reale situazione che vivono le donne lavoratrici in Abruzzo. In esito al monitoraggio", conclude Lucrezio Paolini, "qualora dovesse riscontrarsi l'inadeguatezza delle norme introdotte dal ministro Fornero, sarebbe doveroso per tutti chiedere il ripristino della Legge 188". 


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