Penalisti in sciopero dal 16 al 20 settembre

06 Agosto 2013   18:41  

 Cinque giorni di astensione dalle udienze e da ogni attivita' giudiziaria dal 16 al 20 settembre prossimi, e, in concomitanza con l'inizio dello sciopero, una giornata di raccolta firme per i referendum sulla giustizia che sara' attuata su tutto il territorio nazionale davanti ai palazzi di giustizia.

Lo annuncia l'Unione delle Camere Penali con una dura presa di posizione "contro una politica sempre piu' 'debole' in tema di riforme della giustizia e sull'emergenza carceri".
Questioni che "andrebbero affrontate con interventi strutturali, e vi sarebbero le iniziative legislative per farlo, ma il Parlamento - si legge nella delibera di astensione dell'Ucpi trasmessa alle massime cariche dello Stato e a tutti i capi degli uffici giudiziari- appare condizionato da fatti di cronaca e da polemiche spicciole i cui effetti si riscontrano nei ritmi alternati di importanti disegni di legge".
La protesta dei penalisti di "forte denuncia politica per indirizzare la ripresa dei lavori parlamentari verso una sessione straordinaria sulla giustizia" passa attraverso la "battaglia per restituire un grado minimo di civilta' alle carceri, uno dei punti fondanti del programma di governo, ma su cui non sono state licenziate fin qui misure davvero efficaci per fronteggiare l'emergenza". Fino alle riforme costituzionali e del sistema penale nel suo complesso, "che ha visto protagoniste, oltre alla mancanza di coraggio della politica, le reazioni corporative del sindacato dei magistrati e quelle velenose dei giustizialisti". 

 Nel comunicato viene aggiunto che "persino le minime indicazioni sul tema che erano state elaborate dal gruppo di saggi nominati dal presidente della Repubblica, sono state di fatto del tutto accantonate, e tuttavia la necessita' di una riforma organica della giustizia, anche con riguardo ai suoi assetti costituzionali, continua ad essere evidenziata dal Capo dello Stato, che non ha mancato di farne riferimento anche in questi giorni invitando la classe politica ad una coraggiosa inversione di rotta".
Proprio questo monito - conclude la nota - riapre "la questione del dibattito costituzionale e comunque complessivo sul tema giustizia, reclamato da anni e con forza dai penalisti, che dunque diventa tema di stretta attualita' cui la politica e' di nuovo chiamata a rispondere nei prossimi mesi".


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