22 Marzo 2012   11:40  

Antica città vestina, uno dei più importanti centri della provincia, Penne (m. 438) si estende su quattro colli tra le valli dei fiumi Tavo e Fino, circondata da verdeggiante vegetazione, ricca di oliveti e di acque.

All'ingresso della città significativo Monumento a S. Francesco, nell'area dove sorse la prima chiesa francescana d'Abruzzo. L'artistica statua bronzea e tutto il complesso in pietra e bassorilievi sono opera dello scultore Enrico Manfrini, realizzata nel 1985. Percorrendo il pittoresco viale si ha di fronte la monumentale Porta S. Francesco del 1780: grande arco centrale a lieve bugnato, nella nicchia busto di S. Massimo, patrono di Penne, coronamento a frontone curvilineo.

Una lapide ricorda la venuta di S. Francesco il 16 settembre 1216. Adiacente la Chiesa di S. Nicola a pianta circolare, semplice portale, interno dal carattere neoclassico, altari perimetrali, tele di pregio.

Di fronte il Palazzo Castiglione, settecentesco: avancorpo a logge sovrapposte; all'interno: sale, saloni, pitture e mobili di pregio. Per la caratteristica salita si giunge alla Chiesa di S. Agostino, di origine romanica, completamente trasformata; forte campanile sul modello dei tanti esistenti in Abruzzo, facciata ricostruita di recente, semplice portale. Interno ad unica navata, completamente barocco: negli altari laterali, negli ornamenti a stucco.

Dietro l'altare maggiore antico affresco del XV sec. Proseguendo verso l'alto si passa lungo la via degli antichi palazzi, all'inizio il Palazzo del Bono- Pilotta: vasta facciata in laterizio, portale barocco con sovrastante balcone a linea sinuosa; nella sale e nei saloni superiori pitture parietali del XVIII sec. dell'artista pennese Ronzi. Più avanti il Palazzo Castiglione-De Leone, del XVII sec.: balconi ad inferriate rigonfie, grande portale, atrio e scalone di accesso ai vari ambienti decorati con stucchi e pitture.

Nella parte più alta il Duomo, (Cattedrale di S. Maria degli Angeli e S. Massimo), costruito nel luogo dove sorgeva il tempio di Vesta Nell'XI sec. trasformato in vari periodi; in parte distrutto da eventi bellici, nel 1944, ricostruito e ristrutturato nel 1955 secondo l'originaria architettura romanica.

Poderosa torre campanaria, due ingressi: sulla facciata ad arco ogivale e colonnine, rosoncino, lateralmente con apparato in pietra dal carattere rinascimentale, del 1574. Interessanti le pietre con sculture bizantineggianti dell'ingresso alla torre.

Interno a tre navate: poderosi pilastri, archi ogivali, pila santa d'acqua in pietra con figura cariatide e putti; originale Crocifisso in legno, il busto in argento di S. Massimo, del 1762 è stato trafugato. Antico altare con ornamenti scultorei del VI-VII sec. fu ricomposto nel 1171.


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