"Pensare la scena" Cesar Brie a L'Aquila per i Cantieri dell'Immaginario

15 Luglio 2013   12:14  

Prenderà il via mercoledì 17 luglio alle ore 10 il laboratorio teatrale diretto dal drammatturgo regista e pedagogo argentino César Brie.

IL LABORATORIO “Pensare la scena” affronterà in diverse fasi e sperimentando le principali tecniche attoriali, tutti i temi che sono alla base della poetica di César Brie, con l'obiettivo di applicare un metodo che formi la figura dell'attore-poeta. La base testuale sulla quale si dipana il lavoro di ricerca è l'opera “I sonetti a Orfeo” di Reiner Maria Rilke.

“Pensare la scena” è proposto dall'associazione culturale Arti e Spettacolo, è inserito nell'ampio cartellone della rassegna I Cantieri dell'Immaginario ed è rivolto esclusivamente ad attori del territorio, per un numero massimo di 16 iscritti.

L'INCONTRO PUBBLICO Il 23 luglio ore 17.00 presso Piazza San Silvestro, a chiusura del laboratorio, César Brie terrà un incontro pubblico conclusivo per dibattere sull'esperienza svolta nei sette giorni precedenti di laboratorio e approfondire il testo di Rilke.

CéSAR BRIE nasce a Buenos Aires, Argentina. Arriva in Italia a 18 anni con la Comuna Baires, gruppo teatrale di cui è cofondatore. Nel 1975 crea a Milano il Collettivo teatrale Tupac Amaru, Nel 1978 scrive e mette in scena lo spettacolo “A Rincorrere il Sole”, assolo sul suicidio, che anticipa in modo spietato e doloroso la sconfitta del movimento di lotta. Segue “E Tentavano infine di scappare”, sul tema dell’elettroshock, e “Ehi”, lavoro sul tema della morte, in collaborazione con Danio Manfredini.
Dal 1981 al 1990 lavora insieme a Iben Nagel Rasmussen nel Gruppo Farfa e poi nel Odin Teatret di Danimarca nelle vesti di autore, regista e attore. Tra i titoli di questi anni: “Matrimonio con Dio” e “Talabot” con la regia di Eugenio Barba. Dirige e scrive “Il Paese di Nod”, che rappresenta insieme alla Rasmussen, sul tema dell’esilio. Nel 1991, fonda in Bolivia il Teatro de Los Andes. Con questo gruppo ha creato spettacoli che partono dalla storia o dai classici, calati profondamente nell’attualità: una serie di lavori esemplari destinati a girare il mondo: “Romeo e Giulietta”,“Ubu in Bolivia”, “I Sandali del Tempo”, “Solo gli ingenui muoiono d’amore”, “Fragile”, “Otra vez Marcelo”, “l’Iliade”, “L’Odissea”.
Attualmente César Brie lavora tra l’Argentina e l’Italia come pedagogo e come autore/attore, con la ripresa de “Il mare in tasca” (produzione César Brie-Arti e Spettacolo) e con l’intenso monologo “Albero senza ombra” (produzione Fondazione Pontedera Teatro con la collaborazione organizzativa di Arti e Spettacolo), e il recentissimo “120 Kili di Jazz” (nel cartellone di Percorsi Teatrali 2011). “Karamazov”, del 2012, prodotto dall’ERT (Emilia Romagna Teatro), è stato nominato tra le tre migliori regie al premio UBU. Le ultime produzioni di Brie sono “Il Vecchio Principe” (basato nel Piccolo principe ambientato in un geriatrico); “InDolore” (sulla violenza domestica) e “Viva l’Italia”, testo di Roberto Scarpetti messo in scena per il Teatro del Elfo.


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