Pescara-Lazio con lieto fine, i biancazzurri centrano i playoff

21 Aprile 2013   08:56  

Questa volta partiamo dalla fine, anzi dal lieto fine che vede in un clima festoso Lazio e Pescara uniti in un abbraccio che sa di rispetto e di riconoscimento degli altrui meriti. È' stata, è bene premetterlo subito, una partita vera, giocata senza calcoli e senza riserve, a colpi di sciabola e con spunti agonistici dai toni virili e franchi. Dalla battaglia del PalaRigopiano escono due verdetti finali inappellabili: la Lazio perde una posizione di classifica e trova nei quarti l'Acqua&Sapone, mentre i biancazzurri, trattengono con le unghie e con i denti quell'ottava piazza, che darà loro la possibilità di sfidare l'invincibile armata dell'Asti.

Solo un mese fa la gara di Verona sembrava aver messo fino alle residue speranze dei delfini, incapaci di uscire dalle ubbie e dalle paure che li avevano irretiti fino a esporli alla mercé di se stessi ancor prima che ai colpi dei propri avversari. Verona poteva rappresentare l'epilogo di questo campionato, il capolinea desolato e periferico di un viaggio sempre più lento e lontano dalla meta. Per fortuna il macchinista della locomotiva non si è mai perso d'animo e con una fermezza eroica è riuscito, dopo una revisione faticosissima, a rimettere sui binari di una linea ad alta velocità la Freccia Biancazzurra. Fuor di metafora questa sera, dopo aver tributato i giusti meriti a tutti i giocatori, capaci di affrontare nell'ultimo sacrifici di ogni sorta pur di raggiungere l'obiettivo playoff, bisogna ringraziare più di ogni altro Mario Patriarca, capace di andare avanti senza mai cedere allo scoramento e al travaglio di una serie nera di iatture che sembrava non finire mai. Il lavoro paga e questa sera si apre per il Pescara una stagione nuova, con partite che avranno un sapore nuovo, il sapore di un'altra scommessa. Giunti a questo punto, fossimo l'Asti non salteremmo di gioia al pensiero di incontrare i biancazzurri. Toccherà infatti agli astigiani il difficile fardello del pronostico, dovendo giocarsi tutto in partite secche, che pochi margini lasciano al recupero. Il Pescara non mollerà e grazie ad una condizione psicofisica invidiabile ce la metterà tutta per sovvertire il pronostico. Ma non è giusto andare troppo oltre, ci sarà tempo e modo per dedicarsi alla caccia al tartufo. Urge tornare alla cronaca della partita.
Pronti via e Pescara, carico a pallettoni, va subito in vantaggio. Canabarro e Fabiano fraseggiano sullo spartito, trovando l'accordo giusto per incantare la difesa laziale. Conclude Fabiano con il suo destro al veleno e Barigelli riesce solo a respingere. Per Canabarro ribattere da due passi, mettendo la palla in rete, è un gioco da ragazzi. La Lazio ci mette un bel po' a riprendersi e per i primi dieci minuti sembra abulica e priva di nerbo. I delfini fatalmente scendono di ritmo, dando modo agli ospiti di riappropriarsi dello spartito per riscrivere una nuova melodia. Al 13'10" ecco l'acuto di Tostao, che con un diagonale rasoterra inventa un gol fantastico che rimetta in parità la contesa. Leggiero non ci sta e venti secondi dopo coglie la traversa tra lo scoramento generale di un pubblico già pronto ad esultare. Il finale è però di marca biancoceleste perché Dimas chiude un'azione sullo stretto che trova impreparata la difesa del Pescara. Lazio in vantaggio e vicina addirittura al terzo gol con Foglia che spara alle stelle un pallone facile facile.
Le notizie che arrivano da Genzano non alimentano l'ottimismo dei padroni di casa ma dopo pochi minuti dal rientro la Cogianco offre al Pescara una speranza che alimenta di nuova energia le gambe dei biancazzurri. Pur tuttavia Pica Pau potrebbe andare in porta se non trovasse uno Jukic in grande giornata, che salva la baracca con un paratone extra super. La partita sale di tono, entrando nella sua fase decisiva. Si lotta allo spasimo e il cuore dei tifosi assume ritmi sincopati che mettono a dura prova le loro coronarie. A 7' Ghiotti, saltato netto da Foglia, lo trattiene alle spalle con veemenza. Inevitabile ammonizione che aggiungendosi ad un precedente ufficiale richiamo lo relega definitivamente in panca. Sembra la fine ma il paradosso di giornata recita una doppia occasione per i pescaresi in inferiorità numerica. Leggiero, servito da Nicolodi, non riesce per un nulla a deviare la palla in rete ma appena venti secondi dopo Nicolodi si mette sulle spalle la mantellina di Superman e "più veloce della luce" s'invola verso la porta difesa da Barigelli, trafiggendolo con chirurgica precisione. 2-2 e il PalaRigopiano esplode di gioia ! Da qui in avanti le occasioni più eclatanti vanno ascritte ai delfini che con Canabarro, oggi stratosferico, prima ruba palla, concludendo fuori di millimetri, e poi a 5' dalla fine colpisce un palo clamoroso. La Lazio a questo punto si gioca con Ippoliti la carta del portiere di movimento ma Pescara tetragona difende con lucidità e senza tremori di sorta. Finisce così senza vinti né vincitori ma con la lieta novella che arriva da Genzano. I ragazzi della curva festeggiano, portando in trionfo i loro beniamini e il Presidente Fabrizio Iannascoli. Chi dice che i lieto fine non esistono ? Se è mai questo il lieto fine ?

PESCARA-LAZIO 2-2 (1-2 p.t.)

PESCARA: Jukic, Leggiero, Ghiotti, Davì, De Luca, Dudù, Fornari o Schurtz, Canabarro, Nicolodi, Marcone, Fabiano, Gatto. All. Patriarca

LAZIO: Barigelli, Salas, PC, Bacaro, Marchetti, Tostao, Ippoliti, Dimas, Parrel, Pica Pau, Foglia, Patrizi. All. D'Orto

ARBITRI: Fabio Gelonese (Milano), Marco Delpiano (Cagliari), Pierluigi Cecala (L’Aquila) CRONO: Andrea Loria (Roma 1)

MARCATORI: 3’32’’ Canabarro (P), 13’12’’ Tostao (L), 17’04’’ Dimas (L) del p.t., 8’08’’ Nicolodi (P) del s.t.

AMMONITI: Ghiotti (P), Davì (P), Foglia (L), Jukic (P)

ESPULSI: Ghiotti (P) al 6’50’’ del s.t. per somma di ammonizioni


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